(Adnkronos) – “In Italia ogni anno ci sono 120mila infarti: un dolore al torace va rapidamente inquadrato con un elettrocardiogramma. La prevenzione cardiovascolare allunga la vita e noi dovremmo sempre, anche quando stiamo bene, consultare il nostro medico di base e tenere sotto controllo i fattori di rischio (colesterolo, pressione arteriosa, fumo) e praticare un regolare esercizio fisico, anche blando”. Lo afferma Fulvio Colivicchi, presidente dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco) che, in occasione del 53° Congresso, ha riunito a Rimini 3500 cardiologi, anche dall’Ucraina. La mortalità per infarto dieci anni fa in Italia “superava il 15% a 30 giorni, eravamo riusciti a dimezzare questa cifra. Ora siamo in difficoltà, con la pandemia abbiamo perso terreno”. Durante l’emergenza Covid “i nostri pazienti non si recavano in ospedale e non assumevano i farmaci per la cura delle malattie cardiovascolari, il calo è stato pari al 25%. Risultato? Un aumento delle mortalità per malattie cardiovascolari che si è aggiunto alla mortalità per Covid. Ora stiamo richiamando i pazienti in ospedale, abbiamo aumentato l’offerta negli ambulatori per recuperare tempo perduto ma è una corsa contro il tempo, le malattie cardiovascolari agiscono rapidamente” conclude.
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