(Adnkronos) – Vogliamo “arrivare a un efficientamento complessivo delle procedure di gestione del reddito di cittadinanza, con la riduzione a livelli accettabili della rischiosità del processo, l’implementazione ed efficientamento del sistema dei controlli e la riduzione dei tempi di definizione delle domande”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Vincenzo Caridi, direttore generale dell’Inps, parlando degli obiettivi della direttiva 2 del 7 giugno 2022, da realizzare attraverso indirizzi operativi rivolti alle strutture centrali ed a quelle territoriali.
“L’erogazione della prestazione RdC/PdC è iniziata, come noto, a partire dal mese di aprile 2019, con l’implementazione -sottolinea Caridi- di una procedura informatica caratterizzata da una marcata gestione centralizzata, sia della fase istruttoria di verifica dei requisiti sia della fase del pagamento”. “Al momento dell’introduzione della misura era previsto un limitato intervento delle sedi, unicamente diretto alla gestione delle evidenze generate dalla presentazione di Isee con omissioni o difformità. In fase di prima attuazione erano stati, infatti, previsti controlli esclusivamente centralizzati di tipo formale sulla sussistenza dei requisiti previsti dalla legge, scelta indotta dalla particolare complessità della gestione dell’intero processo”, aggiunge ancora Caridi.
“I controlli a cura delle sedi sulla veridicità delle dichiarazioni erano, invece, previsti ex post e a campione, comunque nel rispetto delle disposizioni normative”, sottolinea ancora il direttore generale. Secondo Caridi “L’esperienza applicativa nell’attuazione della misura ha imposto, nel tempo, l’esigenza di implementare ulteriori funzionalità, secondo tre principali direttrici: implementazioni procedurali; implementazioni delle funzionalità per la gestione a cura delle sedi; definizione di un assetto di controlli preventivi”.
E Caridi ricorda che “nell’anno 2021 sono state poste in pagamento dall’Istituto prestazioni di reddito/pensione di cittadinanza che hanno interessato complessivamente 1.594.217 nuclei beneficiari (con 3.747.474 persone coinvolte), per un importo medio pro-capite di euro 577,73”. “Nonostante in termini assoluti -aggiunge ancora Caridi- esistano prestazioni erogate dall’Istituto con numeri molto più consistenti, il Reddito/Pensione di Cittadinanza assume, tra queste, una specifica rilevanza, in ragione della particolare platea dei beneficiari e della ratio complessiva dell’intervento, come delineato dal relativo quadro normativo, nonché della particolare attenzione anche mediatica dedicata in occasione della emersione di erogazioni indebite a vario titolo”, sottolinea.
“L’Istituto, per tali motivazioni, ha inteso verificare il processo di lavoro promuovendo nel corso dell’ultimo biennio, parallelamente all’erogazione della misura, un’attività di audit attraverso campagne dedicate che hanno consentito di affinare e perfezionare il processo stesso ed il relativo sistema dei controlli, con particolare riguardo alle istanze definite automaticamente con il pagamento dalla procedura di gestione, che nell’anno 2021 hanno rappresentato il 70% circa del complesso delle domande presentate a livello nazionale”, aggiunge ancora Caridi.
“In tal senso, per i volumi rappresentati ed in aggiunta ai controlli antifrode, per contenere a monte potenziali rischi connessi agli automatismi procedurali, Inps sta investendo sugli interventi correttivi per la manutenzione e l’aggiornamento della procedura al fine di gestire la prestazione, rafforzando da una parte il sistema dei controlli ex ante avviato dall’Istituto a partire dalla fine dell’anno 2020 e recepito dal legislatore nell’ultima legge di bilancio, dall’altra valorizzando il ruolo delle sedi nella gestione delle c.d. ‘evidenze’ e degli scarti generati dalle lavorazioni centralizzate”, conclude.