MANTOVA – Due anziani mantovani sono ricoverati in gravi condizioni dopo aver contratto il West Nile Virus, la febbre del Nilo quindi che in Lombardia ha già contagiato 11 persone di cui 5 a Mantova e le altre tra Brescia, Cremona e Lodi.
Entrambi gli anziani, che hanno iniziato ad accusare i sintomi della malattia alla fine di luglio, sono ricoverati all’ospedale Carlo Poma, uno in Rianimazione l’altro nel reparto di Malattie Infettive. Questi due gravi casi vanno a sommarsi agli altri tre registrati nel territorio virgiliano con pazienti che al contrario non hanno registrato sintomi preoccupanti e per i quali non c’è infatti stato bisogno di ricovero. Tutti e tre sono già guariti.
Potrebbero esserci però altri due casi sospetti, come anticipa la Gazzetta di Mantova. Si tratterebbe di due donatori di sangue per i quali si stanno eseguendo le analisi di controllo.
Tra le 11 persone contagiate in Lombardia 4 sono casi neuroinvasivi, quindi pazienti ricoverati con sintomatologia neurologica come meningoencefalite, 3 sono casi non gravi, in cui il sintomo rilevante è stata la febbre, 4 casi infine sono stati riscontrati in donatori asintomatici identificati tramite screening sulle sacche di sangue. A tal proposito sono già scattate le restrizioni per le donazioni di sangue: chi abbia soggiornato anche solo per una notte nelle aree in cui è stata riscontrata la presenza del virus deve sospendere la donazione per 28 giorni o usare il test WNV NAT.
Regione Lombardia ha raccomandato anche ai Comuni di mantenere alta l’attenzione alle misure di prevenzione,in particolare la comunicazione ai cittadini e agli amministratori di condominio sulle buone pratiche da utilizzare e l’attività di manutenzione ordinaria come sfalcio d’erba e attività larvicida per tombini.