MANTOVA – La febbre del Nilo fa una seconda vittima mantovana. E’ deceduto infatti sabato scorso all’ospedale Carlo Poma un uomo di 79 anni che era ricoverato da alcune settimane nel reparto di Terapia intensiva.
Il decesso dell’anziano segue di pochi giorni quello del 75enne avvenuto lo scorso 31 agosto.
Due morti dunque in pochi giorni che si vanno a sommare alle altre due avvenute quest’estate in Lombardia: si tratta di due uomini, uno bresciano e l’altro cremonese.
41 sono invece i ricoceri registrati nella regione di cui 13 per forme neuro invasive (casi gravi con paziente ricoverato con sintomatologia neurologica ad esempio meningoencefalite)
192 i ricoveri registrati invece sull’intero territorio nazionale.
“In Regione Lombardia- dichiara la vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti- è presente un sistema integrato umano-veterinario di sorveglianza sulla circolazione del virus del Nilo occidentale. Vengono infatti monitorate sia le infezioni nelle zanzare (sorveglianza entomologica), sia negli equidi, sia negli uccelli e ovviamente i contagi negli uomini”.
Il virus del Nilo occidentale (conosciuto con la denominazione inglese di ‘West Nile Virus’) è un Arbovirus che può infettare l’uomo a seguito della puntura di zanzara infetta. L’infezione umana è in oltre l’80% dei casi asintomatica; nel restante circa 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale. Nell’0,1% di tutti i casi, l’infezione virale può provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo-encefalite. Regione Lombardia raccomanda quindi di adottare tutte le misure di prevenzione per evitare le punture di zanzare: possono essere utilizzati repellenti quando si soggiorna all’aperto; insetticidi e zanzariere per gli ambienti chiusi.