Grandine sui raccolti tra Goito e Cavriana: colpiti vigneti, frumento, kiwi, foraggi e verdure

Grandine ieri a Cavriana (foto da Fb)

MANTOVA – Una grandinata scatenata dal vento freddo proveniente dal Garda, che in meno di quattro minuti ha mandato in fumo ieri pomeriggio il lavoro degli agricoltori, provocando danni pesantissimi alle colture, dal frumento ai prati stabili, dai vigneti alle orticole. Non sono stati risparmiati – rileva Coldiretti Mantova – nemmeno i pomodori appena trapiantati o in attesa di essere posati nel terreno in questi giorni e appena consegnate alle aziende agricole. I tecnici di Coldiretti Mantova e gli uffici territoriali competenti stanno proseguendo nella raccolta delle segnalazioni e con i sopralluoghi per verificare l’effettiva entità dei danni subiti dalle aziende agricole.

“È arrivata improvvisa e in pochi minuti si è abbattuta su una fascia di terreno larga tra i 400 e i 600 metri, lungo la rotta che va da Cavriana fino a Castelgrimaldo, Goito, Vasto e Solarolo – afferma Carlo Leali, allevatore con 170 bovini da carne a Vasto di Goito -. Nella mia azienda sono stati colpiti i prati stabili e circa 7 ettari di frumento duro; la spiga si è sfogliata e, a prima vista, c’è un danno almeno sul 25-30% delle piante, ma nelle prossime settimane sarà più chiara la portata dell’impatto. Non mi era mai successo di subire una grandinata in questa fase vegetativa, per cui non ho un’idea precisa di quale potrebbe essere la perdita effettiva”.

Grandine anche sui vigneti di Ercole Bertagna, una ventina di ettari nei comuni di Cavriana e Monzambano, quest’ultima area fortunatamente risparmiata dalla furia del meteo. “Su tre ettari nella zona di Cavriana ho subito un danno significativo, almeno il 40-50% delle uve Chardonnay e Merlot sono state pesantemente colpite, mentre su altri 7 ettari di vigneto la grandine ha colpito di striscio, con un impatto meno forte. Oggi e nei prossimi giorni vedremo la reale portata della furia del meteo”.

Nella zona delle Colline Moreniche si sono salvati gli impianti di kiwi protetti dalle reti, ma in qualche caso il peso della grandine ammassata è stato tale che ha spezzato i pali di sostegno.

Parla di “almeno 50mila euro di danni” nella propria azienda a Ceresara Gianfranco Burato. “Le piante di ciliegie sono state colpite e si sono salvate solo i frutti coperti dalle foglie, quelle che erano esposte sono tutte perse – racconta Burato -. Sarano almeno 30 mila euro di danni solo nel frutteto, per non parlare dei 12 ettari di loietto e dei 10 ettari di erba medica, con danni sul 50% della superficie”. E saranno da riseminare le piantine dell’orto destinate alla vendita diretta. “Avevamo seminato pomodori, peperoni, melanzane, zucchine, insalata, cipolle – elenca Burato -. Oltre alla manodopera avremo da sostenere una spesa di più di 5mila euro”.

La caduta della grandine nelle campagne – sottolinea la Coldiretti – è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite che provoca alle coltivazioni, mettendo a repentaglio un intero anno di lavoro. Un evento climatico avverso che – precisa la Coldiretti – si ripete sempre con maggiore frequenza, ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.

Nelle zone interessate dal maltempo sono in corso le verifiche da parte della Coldiretti: se pioggia e neve sono attese per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, i forti temporali con precipitazioni violente soprattutto se accompagnati da grandine – aggiunge la Coldiretti – peggiorano la situazione anche con il rischio frane e smottamenti, poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento.

Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.