Siccità: più di 100 milioni sono stati messi a disposizione dal Mit e serviranno per finanziare interventi urgenti in cinque regioni italiane. È quanto annunciato dal vicepremier e ministro Matteo Salvini che ha presieduto la cabina di regia sulla crisi idrica. Di questi 33,1 milioni sono destinati alla Lombardia per il Lago d’Idro, gli altri ad altre 4 regioni (22 milioni in Veneto, 27,8 milioni in Piemonte e 13,1 milioni in Emilia Romagna e 6,03 milioni nel Lazio).
E’ la prima cabina di regia del Governo sull’emergenze idrica, presente anche il commissario straordinario Nicola Dell’Acqua che ha confermato che le riunioni saranno scadenzate e continue.
CONSORZIO DI BONIFICA GARDA CHIESE
“Sono 20 anni che noi agricoltori abbiamo dei problemi con il lago d’Idro – commenta
Aldo Bignotti, Presidente del Consorzio Garda Chiese – la galleria di fondo, realizzata negli anni ’30 e che serviva per svuotare velocemente il lago in caso di necessità non è più utilizzabile e necessita di essere rifatta completamente, circa 15 anni fa erano stati stanziati altri fondi, ma per un problema con il progetto non se n’è fatto nulla, ora speriamo che finalmente si riprenda il mano la progettazione e che si chiuda questo capitolo. Speriamo nella figura del commissario straordinario Dall’Acqua. ”
REGIONE LOMBARDIA
Soddisfatti il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore alle risorse idriche lombardo Massimo Sertori.
“Un incarico importante che, ne sono certo, il ministro Salvini saprà ricoprire con il massimo impegno e la necessaria attenzione, condividendo le decisioni con i vari soggetti chiamati in causa” – ha commentato il presidente Attilio Fontana.
“Sono provvedimenti importanti per l’intero Paese – dichiara Massimo Sertori, assessore regionale con delega all’Utilizzo risorsa idrica – e che, guardando specificatamente alla Lombardia, trovano riscontri nei 33,1 milioni messi a disposizione per la realizzazione di nuove opere di regolazione del lago d’Idro che prevedono il rifacimento delle opere di regolazione che ripristineranno le condizioni di sicurezza sia dei territori rivieraschi, sia della Valle Sabbia e consentiranno una gestione ottimale delle risorse trattenute nel lago”.
AUTORITA’ DISTRETTUALE DEL FIUME PO
L’Autorità Distrettuale del fiume Po ha portato all’attenzione del Senato
le priorità, il segretario Alessandro Bratti ha ribadito, infatti, la necessità di adottare una strategia complessiva che possa incidere concretamente sulla reale capacità di adattamento e che non può prescindere dal sommare quelle azioni virtuose in grado di migliorare la resilienza dei territori del distretto del Grande Fiume: opere mirate, anche infrastrutturali, laddove se ne manifesti il bisogno più concreto, ma anche cambio di paradigma nella filiera della gestione nel momento di scarsa disponibilità della risorsa idrica da parte degli enti competenti e incentivazione e sostegno al settore agricolo nell’adozione di sistemi di irrigazione di precisione più sostenibili e dove possibile con colture meno idroesigenti.
L’augurio è che la conversione in legge del Decreto contribuisca a migliorare il sistema di governo della risorsa, andando a delineare un sistema di poteri dove a ciascuno degli attori in gioco vengano attribuite funzioni chiare e pienamente “esercitabili” in attesa di riuscire ad avviare una nuova stagione di pianificazione e programmazione che, anche attraverso l’individuazione di una nuova visione del territorio, ci consenta di affrontare la transizione ecologica in atto.