(Adnkronos) – Guerra tra Israele e Hamas, ”priorità assoluta” dell’amministrazione Biden è a oggi che finisca ”il più rapidamente possibile”. “Stiamo facendo pressione” perché si arrivi a una tregua” ha detto ai giornalisti al suo arrivo a Milwaukee, nel Wisconsin, il presidente americano Joe Biden, parlando della possibilità di un nuovo accordo tra Israele e Hamas per una tregua nei combattimenti e per il rilascio degli ostaggi. Poi ha definito “tragica” la morte di 20mila palestinesi nella Striscia di Gaza, secondo l’ultimo bilancio fornito da Hamas, a causa delle operazioni israeliane.
La fine del conflitto, dichiara il Segretario di Stato americano Antony Blinken durante la conferenza stampa di fine anno del Dipartimento di Stato, è stata indicata come priorità quattro, dopo il sostegno all’Ucraina nella guerra contro la Russia, relazionarsi con la Cina e costruire una coalizione.
Gli Stati Uniti si aspettano, inoltre, ”attacchi più mirati” contro gli obiettivi da colpire nella Striscia di Gaza. “Ci aspettiamo di vedere, e vogliamo vedere, uno spostamento verso operazioni più mirate, con un numero minore di forze, che siano realmente concentrate sulla leadership di Hamas, della rete di tunnel e di alcuni altri elementi critici”, ha detto Blinken. “E quando questo accadrà, vedrete che anche il danno arrecato ai civili diminuirà in modo significativo”, ha affermato.
”Gli Stati Uniti e Israele vogliono un accordo per una nuova pausa dei combattimenti che consenta il rilascio degli ostaggi”, dichiara Blinken, ma ”il problema era e rimane Hamas”. “Ciò che mi colpisce è che, anche se sentiamo molti paesi sollecitare la fine di questo conflitto, che tutti noi vorremmo vedere, non sento praticamente nessuno chiedere ad Hamas di smettere di nascondersi dietro i civili, di deporre le armi, di arrendersi”, ha dichiarato Blinken. “Come è possibile che non vi siano richieste rivolte all’aggressore, ma solo richieste alla vittima?”, si è chiesto.
Gli Stati Uniti stanno discutendo con attenzione del testo della risoluzione, presentata dagli Emirati Arabi Uniti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Da parte degli Usa c’è l’impegno a far sì che gli aiuti arrivino in sicurezza ed effettivamente alla popolazione di Gaza. ”Continuiamo a impegnarci ampiamente e in modo costruttivo con un certo numero di paesi per cercare di risolvere alcune delle questioni in sospeso nella risoluzione del Consiglio di sicurezza” dell’Onu, ha affermato Blinken. Sottolineando che gli Usa condividono l’obiettivo degli Emirati di portare maggiori aiuti alla popolazione di Gaza, Blinken ha detto che ”continuiamo a lavorare su questo aspetto ogni giorno, assicurandoci ad esempio che, una volta che gli aiuti arrivano a Gaza, possano effettivamente spostarsi ed essere distribuiti in modo sicuro e protetto con percorsi prevedibili”.
Gli Usa, ha aggiunto, sono ”stati in prima linea in tutti questi sforzi e vogliamo assicurarci che la risoluzione, in ciò che chiede e richiede, porti effettivamente avanti tale sforzo e non faccia nulla che possa effettivamente compromettere la fornitura di assistenza umanitaria”.