(Adnkronos) – “In Italia tutti gli oncologi medici si sono accorti che da un punto di vista clinico stiamo vedendo sempre più casi di cancro tra i giovani”. Un trend che riguarda un po’ “tutte le patologie oncologiche: non soltanto i tumori del colon-retto, ma anche quelli al pancreas, al seno, al polmone. Stiamo lavorando a dati precisi, ma una tendenza all’aumento c’è anche nel nostro Paese”, dichiara all’Adnkronos Salute Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom, dopo che il ‘Wall Street Journal’ – come ha evidenziato anche il professor Roberto Burioniha segnalato lo “sconcerto” degli oncologi per un boom delle diagnosi di cancro nella fascia under 50, cresciute del 13% circa dal 2000 al 2019. “Come Aiom lo abbiamo detto più volte”, ricorda Cinieri. “C’è un incremento di casi nei pazienti più giovani – conferma – che è dovuto ai cattivi comportamenti: sigaretta, alcol, sedentarietà, dieta scorretta”, insomma stili di vita sbagliati.
In dicembre Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) e Fondazione Aiom hanno diffuso l’ultimo rapporto ‘I numeri del cancro in Italia’, rammenta Cinieri. Il report indica che “nel 2023 sono 395mila i casi di cancro previsti nel nostro Paese”, 208mila negli uomini e 187mila nelle donne, “in incremento non enorme, ma che c’è, sia negli uomini che nelle donne, anche se più per gli uomini”. Però “il dato importante riguarda i morti risparmiati”, rimarca l’oncologo.
“Sia negli uomini che nelle donne italiane – si legge nel rapporto – il numero osservato per morti causate da tutti i tumori nel loro complesso è stato ogni anno, dal 2007 al 2019, inferiore al numero atteso rispetto ai tassi medi del 2003-2006. Negli uomini, nel periodo 2007-2019, per tutte le sedi tumorali insieme sono state stimate in 206.238 le morti in meno rispetto a quelle attese, equivalente a una diminuzione del 14,4% delle morti oncologiche in tutto il periodo. Il numero di morti oncologiche evitate è passato da 4.143 nel 2007 a 28.952 nel 2019 negli uomini (-23,5% rispetto al numero atteso)”.
Quanto alle donne, “nel periodo 2007-2019 per tutte le sedi tumorali insieme sono state stimate in 62.233 le morti in meno rispetto a quelle attese, equivalente a una diminuzione del 6,1% delle morti oncologiche in tutto il periodo. Il numero di morti oncologiche evitate è passato da 614 nel 2007 a 9.346 (-11%) nel 2019”. Numeri sui quali Cinieri insiste, che “fanno onore al nostro sistema sanitario nazionale e che gli Usa non possono vantare”.