Cina, l’uomo più ricco è nei guai: preso di mira dai nazionalisti

(Adnkronos) – L’uomo più ricco della Cina e il suo impero delle bevande in bottiglia finiscono nel mirino dei nazionalisti sul web. Zhong Shanshan è accusato di mancanza di patriottismo. Gli puntano il dito contro per il passaporto americano del figlio, per le immagini sulle etichette di prodotti del suo Colosso, percepite come un richiamo al Giappone. Circolano appelli al boicottaggio della sua Nongfu Spring, principale produttore di acqua in bottiglia nel gigante asiatico. Tutto, ricostruisce la Cnn, è nato dalla morte il mese scorso di Zong Qinghou, fondatore di Wahaha Group, la ‘concorrenza’ di Nongfu. Gli effetti si fanno sentire in Borsa, mentre Zhong non sembra riuscire a fermare la tempesta ‘virtuale’ e i media ufficiali cercano di difendere le aziende private. 

“Zhong Shuzi erediterà le fortune del padre. Ma il prossimo uomo più ricco della Cina, è un americano, incredibile”, ha scritto un utente su Weibo. Non piacciono ai nazionalisti i legami di Nongfu Spring con Vanguard e BlackRock. Gli appelli al boicottaggio corrono on line e in un breve video l’acqua Nongfu viene sostituita sugli scaffali di un piccolo negozio con il marchio Wahaha. Un altro filmato, diventato virale sulla piattaforma Douyin, parla di un supermercato che restituisce a Nongfu un frigo per l’esposizione dei suoi prodotti.  

Secondo calcoli della Cnn, le azioni quotate a Hong Kong hanno perso circa il 5% dalla fine di febbraio. E Zhong, stando al Billionaires Index di Bloomberg, ha visto svanire dal primo marzo circa due miliardi di dollari del suo patrimonio personale, anche se resta l’uomo più ricco della Cina. In questo clima a inizio mese il giornale del Partito comunista nella provincia di Zhejiang, ‘Zhejiang Daily’, ha pubblicato un editoriale invitando i netizen a smettere di attaccare aziende e imprenditori privati. Non solo di Nongfu Spring e Wahaha, la provincia di Zhejiang è anche la terra di Alibaba e Geely Auto. 

 

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