(Adnkronos) – Nata all’ombra del polo industriale di Siracusa in Sicilia, oggi è leader mondiale nella progettazione e costruzione di apparecchi per il controllo e la generazione di energia elettrica, e guarda allo sviluppo sempre più crescente in tutti i paesi del mondo. Puntando su innovazione e tecnologia, con un occhio attento all’energia green e in particolare all’idrogeno verde. E’ la storia di Irem, che dalla fondazione nel 1979 ha sempre visto crescere il proprio business. E non intende fermarsi, come racconta ad Adnkronos/Labitalia il ceo dell’azienda, Giovanni Musso.
“Negli ultimi dieci anni -sottolinea- siamo passati da un fatturato di 70 milioni a 200 milioni con un aggregato di Gruppo di 300 milioni con 5 mila dipendenti”. Oggi Irem è presente con le sue branch o subsidiary in Ungheria, Olanda, Svezia, Oman, Egitto, Suriname, Francia, Grecia e Kazakistan.
E lo sguardo è rivolto alle opportunità per continuare a crescere. “Stiamo passando dalla costruzione di impianti tradizionali a quella di impianti green, abbiamo acquisito un lavoro molto grosso in Svezia per la costruzione delle acciaierie verdi che funzionano a idrogeno verde, prodotto con fonti alternative. L’investimento è di circa 6 miliardi e mezzo, noi in questo momento abbiamo acquisito soltanto una piccola parte di 90 milioni di euro, dovremmo acquisirne un secondo lotto. In questo progetto, che è molto importante, sono coinvolte moltissime banche a livello europeo perché appunto sfrutta i fondi di Next Generation”, sottolinea.
Ma la via per l’idrogeno passa anche da Siracusa e dalla Sicilia. “A Siracusa -racconta Musso- dovremmo realizzare da settembre con una nostra controllata, Res Integra, un impianto per la produzione di idrogeno. Questo impianto di idrogeno dovrebbe produrre 170 tonnellate all’anno di idrogeno verde, perché l’utilizzatore è alimentato da un impianto fotovoltaico di 5 megawatt. L’impianto è piccolo però sarà un impianto pilota su cui poi si può basare la produzione di altri impianti di idrogeno molto più grossi in Sicilia, visto che la Regione, come ha annunciato il governo, è destinata a diventare un hub dell’idrogeno con una stretta collaborazione con i paesi nordafricani”, sottolinea.
“Questo impianto -prosegue Musso- vale 18 milioni di euro ed è interamente finanziato con il Pnrr e i tempi di realizzazione sono entro giugno 2026”, sottolinea.
L’attività di Irem non si ferma qui. “Nel 2025 abbiamo acquisito un altro lavoro per un’altra acciaieria green in Germania, sempre con produzione di idrogeno verde. E stiamo quotando diversi lavori per impianti eolici a mare, con delle piattaforme che dovremmo costruire su cui poi vengono poggiate queste pale eoliche che galleggiano. Si sta cercando di definire il sito di installazione qui nel canale di Sicilia”, sottolinea.
Nuove commesse e nuovi investimenti che spingono Irem a cercare e formare nuovo personale. “L’azienda -racconta Musso- ha un’academy fissa di personale che stiamo formando periodicamente. L’ultimo corso è finito proprio l’altro ieri. Abbiamo formato 18 planner che sono dei programmatori che ci serviranno proprio per seguire questi lavori e altri. E a settembre inizia un altro corso, perché per noi la formazione è molto importante, le competenze sono centrali”, sottolinea.
Competenze che oggi mancano, lamenta Musso. “Anche se ci sono le risorse finanziarie, però poi bisogna mettere a terra -sottolinea- questi progetti, ci vorranno delle competenze che attualmente scarseggiano. Quindi stiamo cercando di far fronte con formazione interna e di creare queste competenze necessarie per una continuità aziendale. Oltre ai planner cerchiamo dei project manager, dei construction manager. Per non parlare poi di saldatori e tubisti, profili ormai sempre rari ormai da trovare, soprattutto in Italia. E quindi bisognerà far fronte anche con una manodopera che viene anche da fuori del Paese, da formare, da portare in Italia. Non è molto semplice trovare questa manodopera ma bisogna riuscirci, altrimenti gli impianti non riusciamo a farli”, ribadisce.
E gli obiettivi aziendali per il 2025 sono chiari. “Per il 2025 ad oggi siamo a 210 milioni di euro di progetti acquisiti ma può essere che da qui a dicembre, qualcosa salterà fuori”, conclude.