ROMA (ITALPRESS) – Luigi Marattin lascia Italia Viva e fonda l’associazione “Orizzonti Liberali” portando con se “centinaia” di dirigenti territoriali. Ad annunciarlo lo stesso deputato nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.
“E’ con un forte dispiacere personale, ma con un altrettanto forte convincimento, chiarezza e determinazione che annunciamo il nostro addio alla comunità politica di Italia Viva. C’è un forte dispiacere personale perchè non è solo la fine di un percorso che è durato 5 anni, ma la fine di un percorso molto più lungo, nel mio caso 15 anni. Ringrazio la comunità politica di Italia Viva e ringrazio Matteo Renzi per avermi concesso l’opportunità di servire il mio Paese. Noi non condividiamo la scelta di aderire al cosiddetto campo largo – spiega -, non la condividiamo nel metodo perchè una scelta del genere ovviamente avrebbe dovuto essere presa in un congresso. E’ una scelta che non condividiamo perchè noi siamo ancora convinti che nel campo largo non ci sia niente di interessante per formare una proposta politica coerente per un governo del Paese, dalla giustizia al fisco, ambiente, energia, politica estera. Su tutte queste dimensioni le posizioni politiche, legittime, del campo largo sono antitetiche a quelle che hanno costituita la cifra del renzismo in questi anni e su cui i militanti e i dirigenti hanno dato l’anima, il cuore e il tempo. Ora si chiede di buttare tutto via in nome di una scelta politica che non condividiamo e che necessitava di una discussione seria”.
“La nostra decisione – prosegue Marattin – è stata quella di fondare una associazione che si chiama ‘Orizzonti liberalì, sarebbe velleitario e anche un pò infantile uscire da un partito e fondarne un altro, l’Italia ha già visto troppe esperienze velleitarie del genere, i partiti sono una cosa seria soprattutto se devono colmare un vuoto di rappresentanza politica come noi riteniamo ci sia in Italia. Con questa associazione intendiamo da subito raggiungere altre realtà che stanno lavorando per il nostro stesso obiettivo, e che sabato 14 settembre a Milano vedrà un primo fermento. Il percorso non sarà facile, l’obiettivo è dotare l’Italia nei prossimi tre anni di un partito liberal-democratico e riformatore che sia nelle condizioni di presentarsi alle elezioni politiche”, aggiunge.
“Non intendo aderire ad Azione, ritengo che neanche quella configurazione di partito possa essere quello di cui l’Italia ha bisogno per formare un partito liberal-democratico e riformatore che riesca a fare una svolta. Nel cantiere che stiamo aprendo – conclude -. Azione sarà invitata e se vorrà partecipare sarò contento”.
“E’ con un forte dispiacere personale, ma con un altrettanto forte convincimento, chiarezza e determinazione che annunciamo il nostro addio alla comunità politica di Italia Viva. C’è un forte dispiacere personale perchè non è solo la fine di un percorso che è durato 5 anni, ma la fine di un percorso molto più lungo, nel mio caso 15 anni. Ringrazio la comunità politica di Italia Viva e ringrazio Matteo Renzi per avermi concesso l’opportunità di servire il mio Paese. Noi non condividiamo la scelta di aderire al cosiddetto campo largo – spiega -, non la condividiamo nel metodo perchè una scelta del genere ovviamente avrebbe dovuto essere presa in un congresso. E’ una scelta che non condividiamo perchè noi siamo ancora convinti che nel campo largo non ci sia niente di interessante per formare una proposta politica coerente per un governo del Paese, dalla giustizia al fisco, ambiente, energia, politica estera. Su tutte queste dimensioni le posizioni politiche, legittime, del campo largo sono antitetiche a quelle che hanno costituita la cifra del renzismo in questi anni e su cui i militanti e i dirigenti hanno dato l’anima, il cuore e il tempo. Ora si chiede di buttare tutto via in nome di una scelta politica che non condividiamo e che necessitava di una discussione seria”.
“La nostra decisione – prosegue Marattin – è stata quella di fondare una associazione che si chiama ‘Orizzonti liberalì, sarebbe velleitario e anche un pò infantile uscire da un partito e fondarne un altro, l’Italia ha già visto troppe esperienze velleitarie del genere, i partiti sono una cosa seria soprattutto se devono colmare un vuoto di rappresentanza politica come noi riteniamo ci sia in Italia. Con questa associazione intendiamo da subito raggiungere altre realtà che stanno lavorando per il nostro stesso obiettivo, e che sabato 14 settembre a Milano vedrà un primo fermento. Il percorso non sarà facile, l’obiettivo è dotare l’Italia nei prossimi tre anni di un partito liberal-democratico e riformatore che sia nelle condizioni di presentarsi alle elezioni politiche”, aggiunge.
“Non intendo aderire ad Azione, ritengo che neanche quella configurazione di partito possa essere quello di cui l’Italia ha bisogno per formare un partito liberal-democratico e riformatore che riesca a fare una svolta. Nel cantiere che stiamo aprendo – conclude -. Azione sarà invitata e se vorrà partecipare sarò contento”.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).