ROMA (ITALPRESS) – “Un conto è l’emergenza, un altro la prospettiva. Nei mesi scorsi avevamo il dovere di salvare l’intero tessuto produttivo e sociale, ora nella ripartenza dobbiamo operare con delle scelte. Ridurre i divari, non fare parti uguali tra diseguali, serve a rendere lo sviluppo più equilibrato ed efficiente. Coniugare sviluppo ed equità, anche territoriale, è il nostro compito. E credo anche sia profondamente di sinistra”. In un’intervista a “Repubblica” il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, invita il Governo a stoppare la politica sui bonus a pioggia. “E’ meglio fare uno sconto sui consumi a tutti, anche a chi se lo può permettere, anche a chi ha guadagnato durante la crisi, o premiare chi tra mille difficoltà produce e lavora? Il Sud – sottolinea Provenzano – ha fame di lavoro buono. Per farlo serve l’investimento pubblico e un patto con le forze produttive, anche con leve fiscali”.
Nel dl agosto varato ieri sera dal Cdm c’è anche la fiscalità di vantaggio per il Sud. Stefano Bonaccini, governatore Pd dell’Emilia Romagna, ha invitato a non trascurare le ragioni del Nord. “L’impegno per ridurre i divari territoriali è teso all’unificazione nazionale – spiega Provenzano -. Nasce dalla convinzione che l’Italia sia molto più unita e interdipendente di quanto l’abbia raccontata, nel corso di tutta la seconda Repubblica, proprio la Lega. Se investi 10 euro al Sud, 4 tornano al Centronord in termini di domanda di beni e servizi. Le classi dirigenti progressiste del Nord dovrebbero riconoscere come miglior alleato chi vuole cambiare e trasformare il Mezzogiorno per renderlo più moderno, attrattivo, efficiente. E poi il Nord è anche le aree interne, le periferie, io mi occupo anche di quelle”.
(ITALPRESS).
Nel dl agosto varato ieri sera dal Cdm c’è anche la fiscalità di vantaggio per il Sud. Stefano Bonaccini, governatore Pd dell’Emilia Romagna, ha invitato a non trascurare le ragioni del Nord. “L’impegno per ridurre i divari territoriali è teso all’unificazione nazionale – spiega Provenzano -. Nasce dalla convinzione che l’Italia sia molto più unita e interdipendente di quanto l’abbia raccontata, nel corso di tutta la seconda Repubblica, proprio la Lega. Se investi 10 euro al Sud, 4 tornano al Centronord in termini di domanda di beni e servizi. Le classi dirigenti progressiste del Nord dovrebbero riconoscere come miglior alleato chi vuole cambiare e trasformare il Mezzogiorno per renderlo più moderno, attrattivo, efficiente. E poi il Nord è anche le aree interne, le periferie, io mi occupo anche di quelle”.
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