CATANIA (ITALPRESS) – Alle persone bisognose il pesce confiscato dalle Capitanerie. E’ l’obiettivo di “Ri-Pescato: dal mercato illegale al mercato solidale”, progetto di legalità di respiro nazionale, unico in Europa, promosso e sostenuto da Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Banco Alimentare, finalizzato al recupero e alla lavorazione del pesce sequestrato e alla sua distribuzione agli enti caritativi. L’iniziativa parte dalla Sicilia: ai Mercati Agro-Alimentari Sicilia (MAAS) di Catania, infatti, Intesa e Banco Alimentare hanno illustrato il progetto che ha come scopo assicurare che il prodotto, altamente deperibile e allo stesso tempo con un elevato valore nutrizionale, sia destinato a chi vive situazioni di difficoltà sociale ed economica.
La Sicilia è dunque la prima regione di sviluppo dell’iniziativa che si svolge grazie al lavoro congiunto di diversi soggetti: le Capitanerie di Porto siciliane, il MAAS-Mercati Agro-Alimentari Sicilia, la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva, gli enti caritativi convenzionati con la rete del Banco Alimentare. Nei primi 18 mesi di sperimentazione, il progetto ha consentito la distribuzione di circa 83.000 pasti a persone bisognose grazie al recupero di oltre circa 12.000 kg di pescato di frodo.
“Siamo molto contenti di questo nuovo intervento che ci vede ancora una volta insieme al Banco Alimentare – dice Elena Jacobs, responsabile Valorizzazione del sociale e Relazioni con le Università di Intesa Sanpaolo -. Dopo l’accordo di collaborazione quadriennale e il sostegno al progetto Siticibo che ci hanno permesso di offrire milioni di pasti alle persone in difficoltà, questa iniziativa originale e innovativa rafforza l’impegno della Banca a favore delle persone in stato di bisogno, così come previsto dal Piano d’Impresa”.
“Progetti come ‘Ri-Pescatò confermano l’impegno del Gruppo nel ruolo di motore per lo sviluppo sostenibile e inclusivo – spiega Pierluigi Monceri, direttore regionale Lazio, Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo -. La nostra Banca si dimostra ancora una volta particolarmente sensibile ai temi della coesione sociale e della riduzione delle disuguaglianze. Una sensibilità accompagnata dall’attenzione verso le esigenze del territorio e del suo tessuto produttivo. In questo delicato periodo continuiamo a supportare le imprese e le famiglie siciliane, favorendo 16 accordi di filiera e garantendo la liquidità necessaria”.
“La collaborazione tra Banco Alimentare ed Intesa Sanpaolo ha radici storiche e negli ultimi anni si è ulteriormente sviluppata – il commento di Giuseppe Parma, direttore generale di Fondazione Banco Alimentare – è stata la stessa Banca a proporci la possibilità di finanziare progetti innovativi che potessero aprire nuove possibilità di sostegno alimentare per le persone in difficoltà, andando ad incidere anche su inclusione sociale e sui temi di economia circolare. Il sostegno di Intesa Sanpaolo per il Progetto RiPescato ha consentito una “strutturazione” dello stesso e l’impiego di risorse adeguate per la sua gestione”.
(ITALPRESS).
La Sicilia è dunque la prima regione di sviluppo dell’iniziativa che si svolge grazie al lavoro congiunto di diversi soggetti: le Capitanerie di Porto siciliane, il MAAS-Mercati Agro-Alimentari Sicilia, la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva, gli enti caritativi convenzionati con la rete del Banco Alimentare. Nei primi 18 mesi di sperimentazione, il progetto ha consentito la distribuzione di circa 83.000 pasti a persone bisognose grazie al recupero di oltre circa 12.000 kg di pescato di frodo.
“Siamo molto contenti di questo nuovo intervento che ci vede ancora una volta insieme al Banco Alimentare – dice Elena Jacobs, responsabile Valorizzazione del sociale e Relazioni con le Università di Intesa Sanpaolo -. Dopo l’accordo di collaborazione quadriennale e il sostegno al progetto Siticibo che ci hanno permesso di offrire milioni di pasti alle persone in difficoltà, questa iniziativa originale e innovativa rafforza l’impegno della Banca a favore delle persone in stato di bisogno, così come previsto dal Piano d’Impresa”.
“Progetti come ‘Ri-Pescatò confermano l’impegno del Gruppo nel ruolo di motore per lo sviluppo sostenibile e inclusivo – spiega Pierluigi Monceri, direttore regionale Lazio, Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo -. La nostra Banca si dimostra ancora una volta particolarmente sensibile ai temi della coesione sociale e della riduzione delle disuguaglianze. Una sensibilità accompagnata dall’attenzione verso le esigenze del territorio e del suo tessuto produttivo. In questo delicato periodo continuiamo a supportare le imprese e le famiglie siciliane, favorendo 16 accordi di filiera e garantendo la liquidità necessaria”.
“La collaborazione tra Banco Alimentare ed Intesa Sanpaolo ha radici storiche e negli ultimi anni si è ulteriormente sviluppata – il commento di Giuseppe Parma, direttore generale di Fondazione Banco Alimentare – è stata la stessa Banca a proporci la possibilità di finanziare progetti innovativi che potessero aprire nuove possibilità di sostegno alimentare per le persone in difficoltà, andando ad incidere anche su inclusione sociale e sui temi di economia circolare. Il sostegno di Intesa Sanpaolo per il Progetto RiPescato ha consentito una “strutturazione” dello stesso e l’impiego di risorse adeguate per la sua gestione”.
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