Buone notizie dalla fase 2 di sperimentazione del vaccino made in Italy ReiThera. Tre settimane dopo la prima dose si ha già risposta anticorpale nel 93% dei soggetti. Reazioni avverse lievi e di breve durata e dopo la seconda dose la copertura sale al 99%.
Ad annunciarlo oggi è stata l’azienda stessa: 93% dopo tre settimane dalla prima dose, 99% dopo la seconda dose, ma non solo, dopo 5 settimane dalla vaccinazione, il livello degli anticorpi sale ancora e raggiunge un livello del tutto comparabile a quello misurato nei pazienti malati di covid.
Buone notizie anche sul fronte delle reazioni dei soggetti vaccinati: nella maggior parte dei casi non si registrano che eventi avversi di lieve entità e breve durata, soprattutto intorno al punto di iniezione, mal di testa e affaticamento.
Ma c’è ancora la fase 3 da superare per Reithera e qui arriva lo scoglio dei finanziamenti bloccati dalla Corte dei conti. Ancora nessuna risposta chiara circa la possibilità di finanziare la terza fase della sperimentazione del vaccino, quella che poi potrebbe portare all’approvazione del farmaco e dunque alla successiva distribuzione.
“Senza quei fondi difficilmente la terza fase potrà partire, anzi resta di fatto vincolata alla disponibilità degli stanziamenti pubblici – commentano dall’azienda – le alternative, adesso, sono due: o accedere a fondi privati, che al momento non sono disponibili, o riconvertire gli impianti di Reithera, che ha i “bioreattori pronti”, producendo di fatto tutti gli altri vaccini disponibili e già in uso nel nostro Paese. Dovendo rinunciare, però, al “sogno” del vaccino italiano”.
Da risolvere anche il problema dei volontari che hanno già partecipato alla sperimentazione ma che, avendo avuto un vaccino non riconosciuto in Italia, non possono nemmeno avere il Green pass, come denunciato da Open.