“L’obiettivo della vaccinazione” anti-Covid “non è evitare i contagi, ma evitare che le persone vadano in ospedale e muoiano. In un mondo ideale, dove siamo tutti vaccinati, anche se io passo il contagio a un altro non dovrei neanche fare dei tamponi perché colui che si infetta al massimo avrà una forma simil-influenzale molto leggera. Ovviamente il vaccino riduce la possibilità di contagio, non la azzera, ma è molto più rara la possibilità di contagiarsi”. A chiarirlo, ai microfoni di ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus, è Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova.
“E’ un’assoluta fake news – afferma – dire che questo vaccino non è sicuro perché non è stato sperimentato abbastanza. La tecnologia mRna nasce nel 1990. La fase sperimentale non è durata poco, è durata il giusto. Se per costruire il Ponte di Genova – esemplifica l’infettivologo – ci ho messo un anno, allora vuol dire che il ponte è insicuro perché di solito ci vogliono 20 anni per costruire un ponte? Ovviamente, essendo un periodo particolare della storia, per la sperimentazione di questo vaccino è stato arruolato in 5 mesi un numero di volontari che di solito riuscivamo a ottenere in 5 anni”. Ma “se gli argomenti dei no-vax sono il 5G, che i ragazzini diventano sterili, allora questa non è informazione, è fantascienza – incalza Bassetti – Se uno crede agli asini che volano è liberissimo di farlo, ma io che sono uomo di scienza non ci credo”.
“Il non vaccinarsi mette a rischio la salute degli altri se sei uno che lavora in ospedale, ma anche a scuola o nelle forze dell’ordine – sottolinea poi l’esperto – In questo scenario forse bisognerebbe arrivare all’obbligo”. “Negli altri scenari – precisa – le persone sono libere di fare quello che vogliono, ma poi non ci vengano a dire che noi non gliel’avevamo detto. Mi dispiace pensare che tu puoi prevenire un’infezione e non lo fai dopo che lo Stato ti ha offerto il vaccino gratuitamente, te l’ha portato ovunque, te l’ha addirittura fatto scegliere”. “Non sfruttare questa opportunità, sapendo che in alcune aree del mondo il vaccino neanche ce l’hanno – ammonisce Bassetti – è un peccato””.