MANTOVA – Danni all’agricoltura e perdita di fatturato non solo per le aziende colpite, ma anche per le imprese agromeccaniche fra Gonzaga e Pegognaga. Il bilancio è negativo non soltanto per i danni subiti alle colture condotte personalmente e per i terreni presi in affitto le cui superfici sono state di fatto annientate dalla grandine, ma per i contoterzisti si parla anche di un danno emergente, perché “le perdite che gli agricoltori hanno subito nei campi si traducono – puntualizza Marco Speziali, presidente di Confai Mantova – si traducono in un mancato reddito pesante, soprattutto perché la campagna di raccolta autunnale, fra raccolta della soia, trebbiatura o trinciatura del mais, costituisce il 60-70% del fatturato delle aziende che operano per conto terzi”.
“La scarica di grandine ci ha bucato il capannone di ricovero di trattori e mietitrebbie e si è completamente allagato – esordisce Gisberto Dall’Argine, agromeccanico di Gonzaga –. Siamo in attesa di valutare i danni strutturali, ai quali dobbiamo aggiungere un intero campo di mais annientato. Non raccoglieremo nemmeno un chicco”.
Anche Alberto Tosi, imprenditore agromeccanico con terreni in conduzione diretta fra Gonzaga e Pegognaga, traccia un primo bilancio: “Se su 50 ettari di mais ne trebbio 12 sono fortunato, il resto è andato perso – stima -. Le barbabietole sono invece completamente perse, sulla soia ho danni superiori al 50% della superficie e da quello che vediamo in giro devo considerarmi fortunato”.
Di sicuro, commenta il presidente di Confai Mantova, Marco Speziali, “è che noi contoterzisti non abbiamo alcuna copertura assicurativa che tenga sui raccolti altrui e molto spesso non abbiamo nemmeno contratti scritti che ci possano garantire in qualche modo; così vediamo sfumare gran parte del lavoro e del fatturato”.
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