MANTOVA Si cala nel quadro politico mantovano del 1920 Emilio Gentile per spiegare come il fascismo assunse il potere. E in una basilica di Santa Barbara stracolma, il più importante storico dell’età giolittiana e fascista ricorda quando quarant’anni fa venne a Mantova per studiare quel che accadde nella provincia virgiliana tra il 1919 e il 1921.
Nel 1919 il partito socialista governava in quasi tutti i Comuni, aveva la maggioranza assoluta del Consiglio Provinciale e in trent’anni aveva creato o governato delle strutture come le Leghe Contadine vero riferimento di quasi tutti i braccianti. “Com’è possibile dunque – si chiede Gentile – che nel giro di sei mesi Mantova sia divenuta una delle province più fasciste del Paese? La risposta sta innanzitutto nel diffondersi, qui come altrove, dello squadrismo e del partito milizia, caratteristica originaria del fascismo. Complici le condizioni drammatiche del Paese dopo la grande guerra, ma anche le forze parlamentari che poco o nulla fecero per fermare l’ingrossarsi del partito malizia questo, nel giro di tre anni, riuscì a impadronirsi del governo di uno Stato parlamentare. Nasceva così il fascismo storico “che non assomiglia – dice Gentile – ai Fasci di combattimento annunciati da Mussolini nel marzo 1919”.
Emilio Gentile
Non fu Mussolini dunque, secondo Gentile, a fondare il fascismo. E’ il fascismo allora ad aver creato Mussolini? I fatti dicono che Mussolini, visti gli scarsi risultati elettorali dei fasci troppo spostati su idee socialiste, abbandona quest’ultime e, dopo il biennio rosso, presenta il fascismo come l’unica alternativa valida al comunismo. E’ l’inizio di un partito nazionalista, antidemocratico, imperialista e razzista, che ha anche tentato una rivoluzione antropologica degli italiani per farne le pedine di uno Stato militarizzato. Ma oggi qual è la situazione, i movimenti populisti possono davvero essere il preludio di un nuovo fascismo??