Salmo replica alle polemiche e attacca Fedez: “Sei un artista o un politico?”

Salmo non ci sta. E dopo le polemiche per il concerto a Olbia, per la mancanza di distanziamento e il potenziale rischio di contagi da Covid, passa al contrattacco: “La mia idea iniziale era fare protesta”, contro le “regolette patetiche” e “ridicole” che “ha imposto lo Stato per i concerti”, dice il rapper in un lungo discorso pubblicato sulle sue storie di Instagram dove spiega come e perché sia nato il live di venerdì scorso e torna a scagliarsi contro Fedez che lo aveva criticato (“mi stai sul ca…”, “a me sembri proprio un politico non sei un artista”).  

Salmo spiega dunque che tutto è stato organizzato “sotto falso nome”, sottolinea Salmo sollevando da ogni responsabilità l’amministrazione comunale (“Sulla locandina c’era scritto Dj Triplo non Salmo”, “gli organizzatori e quelli del comune non avevano idea di chi fosse Dj Triplo”, “non sapevano di trovarsi davanti 3-4 mila persone”). E che l’intento era protestare contro le limitazioni imposte ai live: “Perché dentro il concerto ti devi comportare in una certa maniera poi esci dal recinto e fai il ca… che ti pare. E allora non va bene”. “A me – ha aggiunto – non mi va di fare dei live in maniera molto triste e vedere le persone sedute, distanziate e con la mascherina. Io non ci sto. Ok? Ho fatto l’ipocrita e lo stro… lo so, però mi sono battuto per le mie idee, perché le regole non vanno bene”. 

Poi prosegue: “Ora sarò sincero con voi, ragazzi: sapevo benissimo di andare incontro ad una marea di merda ma non me ne fregava un ca… Ora che io abbia fatto una cazzata è discutibile, perché il live è stato fatto sotto una ruota panoramica, a dieci metri dal corso, dove, visto che è una zona turistica, ci saranno minimo diecimila persone al giorno in giro, tutte ammassate, senza mascherina, anche perché l’obbligo della mascherina in pubblico non c’è più. Se io fossi andato al corso e mi fossi affacciato ad una finestra sarebbe stato uguale. Quindi quali sono le regole che ho infranto? Quali sarebbero le regole previste per un concerto all’aperto senza recinzione, senza ingressi, senza biglietti, accessibile a tutti, accanto al centro, in una zona turistica?”, chiede il rapper.  

“Alcuni dei miei colleghi – prosegue poi – non l’hanno pensata come me, ovviamente ognuno è libero di esprimere la propria opinione. Ma sappiate che per voi è una sconfitta artistica. Perché questa cosa dovevate farla anche voi. Perché io mi sono battuto per cercare di andare contro delle regole ridicole. E questa cosa riguarda anche voi”. Poi le nuove critiche a Fedez: “E invece voi ve ne state nelle vostre villette, a collezionare i vostri ca… di vestiti Versace e Gucci e a sbattervene le pa… E avete paura di perdere le cose. Rischiate ogni tanto nella vita, battetevi per qualcosa, se vi interessa la musica. Ma secondo me, sapete qual è il problema? È che della musica a voi non ve ne frega un ca… Non avete le palle per rischiare”, sentenzia Salmo.  

Poi la critica diretta o, per usare un termine caro ai rapper, il ‘dissing’ nei confronti del collega: “Fedez, non ho aderito alle tue iniziative seppur giuste perché mi stai sul ca…! E io questa cosa non te l’ho mai nascosta. Però penso tu sia un ottimo politico. Se bravissimo come politico ed è quello che devi fare. Te lo auguro. Ecco perché ti ho chiesto un consiglio su come organizzare la raccolta fondi per aiutare la Sardegna. Perché il quello tu sei bravissimo. Però, sono sincero, non volevo avere a che fare niente con te. Questa è la verità”, conclude Salmo, non prima di aver lanciato l’ultima frecciata sulle vacanze sarde di Fedez: “Buone vacanze e fai come se fossi a casa mia”.  

(Adnkronos)