Federlegnoarredo, trend in crescita per arredamento

La produzione complessiva della filiera legno-arredo si attesta a 39 miliardi di euro, di cui 15 miliardi di euro destinati all’export, oltre 300mila addetti e 71.500 imprese, con un saldo commerciale attivo di 7,6 miliardi di euro. Il macrosistema arredamento vale 21 miliardi di euro di cui 11 miliardi destinati all’export e 10 miliardi al mercato nazionale. Questa la fotografia della filiera italiana legno-arredo alla vigilia del supersalone in programma dal 5 al 10 settembre nei padiglioni di Rho-Fiera. 

Se guardiamo ai primi cinque mesi del 2021, si evidenzia come l’export del macrosistema arredamento e illuminazione sia in forte crescita (5,4 mld di euro, +43,2%) rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, ma allo stesso tempo si registra un moderato incremento anche rispetto ai dati del 2019, quando l’export valeva 5,1 miliardi di euro (+5,7% rispetto al 2019), a testimonianza di un trend in crescita, pur con tutte le incertezze legate in primis all’evolversi della pandemia. Francia (988,5 milioni di euro, +53,7% rispetto a gen-mag 2020; +15,3% rispetto a gen-mag 2019), Stati Uniti (573,5 milioni di euro; +73,7%; +35,2%), Germania (555,5 milioni di euro; +32,8%; +8,6%) Regno Unito e Svizzera costituiscono i primi cinque sbocchi commerciali e al contempo i primi 25 mercati di destinazione evidenziano andamenti positivi, a testimonianza del buono stato di salute del nostro export. 

Dalle rilevazioni del Monitor del Centro studi di FederlegnoArredo nel primo semestre 2021, le vendite rispetto allo stesso periodo 2020, registrano un aumento del 51,7% con un recupero in particolare sul mercato italiano (+67,3%). Laddove è possibile fare un raffronto con il primo semestre 2019 emerge una crescita del 14,3% per le vendite totali e del 21,4% per quelle italiane. Come abbiamo più volte evidenziato illustrando i dati elaborati dal Centro studi di FederlegnoArredo, i comparti più connessi all’ambiente domestico hanno chiuso il 2020 con una flessione più contenuta rispetto al -9,1% dell’intera filiera, grazie soprattutto al parziale recupero registrato a partire da giugno dell’anno scorso, mentre a pagare il prezzo più pesante sono stati i comparti, quali l’ufficio (-20%) e i mobili professionali e commerciali, più legati ai settori non residenziali e quelli fortemente esposti sui mercati esteri, come è il caso dell’Illuminazione e del contract. 

Gettando lo sguardo al 2021, le previsioni delle imprese sono ancora condizionate dall’incertezza del contesto, determinata sia dall’andamento della pandemia con la variante Delta che torna a correre, sia da cause indirettamente collegate, a partire dalla disponibilità delle materie prime e dal loro prezzo, ma anche dalla propensione all’acquisto delle famiglie che potrebbero tornare a guardare a settori quali turismo, abbigliamento ecc. a discapito della casa. L’andamento generale appare ad oggi comunque positivo, in particolare per il mercato italiano, che sta assumendo, grazie anche alla spinta degli incentivi fiscali, un ruolo di maggior rilievo rispetto agli ultimi anni. Per la maggior parte delle imprese il 2021 dovrebbe chiudersi meglio del 2020.  

Quella del legno-arredo è una filiera che rappresenta uno dei settori manifatturieri italiani più importanti, una filiera economica integrata, dalla materia prima al prodotto finito, che crea un flusso di prodotti ad alto valore. Si caratterizza per una forte propensione all’estero rafforzatasi in modo costante negli ultimi 10 anni, a conferma del ruolo centrale delle aziende italiane del settore nella promozione internazionale del made in Italy, di cui il Salone del Mobile.Milano, nato nel lontano 1961 grazie alla lungimirante iniziativa di un gruppo di realtà industriali associate a FederlegnoArredo, rappresenta l’espressione più alta.  

“Lo stato di buona salute del nostro settore, pur fra luci e ombre, – spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – è il risultato di un mix di fattori che hanno avuto proprio nella ritrovata centralità della casa in periodo Covid, il suo motore propulsore. Ma faremmo un torto alla qualità dei nostri prodotti, al lavoro di ricerca delle nostre aziende, alla loro capacità di continuare a pensare e produrre novità quando il mondo si era fermato, se non dicessimo che questi dati sono anche la dimostrazione del valore della nostra filiera, della nostra manifattura e della innata capacità di esportare nel mondo. Un valore inestimabile – sottolinea Feltrin – che va ben al di là dei numeri e che non può fare a meno di una vetrina internazionale come il Salone del mobile che, quest’anno, si concretizza in una formula innovativa e unica, pensata proprio per l’eccezionalità del periodo. Adesso, come Federazione dobbiamo essere concentrati nell’accompagnare e sostenere le nostre aziende nel processo di conversione verso la piena sostenibilità che sarà sinonimo di competitività e, persino, di sopravvivenza sul mercato. 

“Il nostro lavoro in questa direzione -continua Feltrin- si concretizzerà con la presentazione del manifesto sostenibilità nel corso della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in programma a Glasgow a novembre 2021. In un’ottica di sostenibilità non possiamo esimerci dal concentrare i nostri sforzi affinché nel nostro Paese si attui una vera politica forestale che sappia coniugare difesa del territorio contro l’abbandono e il dissesto idrogeologico, valorizzazione del nostro legname e conseguente riduzione della dipendenza dall’estero. Rafforzare questo aspetto ha soltanto vantaggi: sia in termini ambientali che economici”.  

“Forte il nostro impegno -conclude Feltrin- anche sui tavoli europei sul tema delle certificazioni che hanno trasformato il mercato europeo in una sorta di puzzle in cui ogni Paese detta le proprie regole, creando per molto prodotti delle vere e proprie barriere all’ingresso, “mascherate” da certificazioni. Credo sia giunto il momento che l’Europa si armonizzi e ragioni davvero come un unicum, anche alla luce del fatto che potenze come la Cina e la Russia stanno mettendo in atto politiche di chiusura, oserei dire protezionistiche sia in termini di importazioni di prodotti (Cina) che di esportazioni del legname (Russia). È il momento di dimostrare di saper fare sistema e che ogni Paese volga lo sguardo oltre confine: non farlo sarebbe una scelta poco lungimirante”. 

L’ultimo indice della produzione industriale (calcolato sul volume di produzione), diffuso da Istat per il periodo gennaio-giugno 2021, indica per le imprese del Mobile un rimbalzo del +48,7%; +7,7% rispetto al 2019; bene le Cucine (+64,4%, +15,1% sul 2019) mentre arretrano (-10,0% sul 2019) i mobili per uffici e negozi. Positivo anche il dato della produzione industriale per l’Illuminazione (Ateco 27.4: +49,5%, +19,9% il gennaio-giugno 2021 su 2019).  

Dalle rilevazioni del Monitor del Centro Studi FederlegnoArredo sul primo semestre 2021, rispetto al corrispondente periodo 2020 emerge un aumento del 56,2% con un recupero in particolare sul mercato italiano (+65%). Considerando anche i dati del 1° semestre 2019, emerge una crescita rispetto a tale periodo (+15,4%) delle vendite totali e +19,5% per le vendite Italia. Positive anche le previsioni (mediamente +22,9%, senza sostanziali differenze tra Italia ed estero). In molti ipotizzano una chiusura d’anno 2021 rispetto al 2020 tra il +10 e il +30%. Al contempo le imprese dell’arredo evidenziano difficoltà legate in primo luogo a scarsità e costi fuori controllo delle materie prime e, in seconda battuta, al difficile reperimento dei container. Tali elementi, uniti all’incertezza legata al Covid, rendono le previsioni molto instabili ancorché positive.  

Le esportazioni del sistema arredamento nei primi cinque mesi del 2021 registrano rispetto all’analogo periodo del 2020 un deciso incremento (3,1 mld di euro, +52,2%); una variazione certamente da valutare con il presupposto che il periodo marzo-aprile 2020 è stato caratterizzato da lockdown in molti Paesi e da una fase di forte rallentamento degli scambi internazionali. Il dato rimane comunque positivo anche se raffrontato al 2019, con un incremento pari al +10,1%. Francia, Stati Uniti e Germania rappresentano i primi tre mercati di sbocco per l’export del Sistema Arredamento italiano. 

In forte crescita anche le importazioni del sistema arredamento (868,9 mln di euro, +36,5%) con decisi incrementi da parte di tutti i principali Paesi fornitori. Se invece il raffronto viene effettuato con il 2019, quando le importazioni nel periodo gennaio-maggio erano pari a 842 mln di euro, si può apprezzare come la dimensione dell’import sia posizionata su valori molto simili. In ogni caso, la Cina con un valore di quasi 267 mln di euro rimane largamente il primo Paese fornitore.  

L’export di area living (266,2 mln di euro) nel periodo gennaio-maggio 2021 evidenzia un incremento molto forte (+68,3% sul 2020, +21,7% rispetto al 2019). Il comparto degli imbottiti (870,2 mln di euro) nel periodo gennaio-maggio 2021 registra un incremento del +63,2% sul 2020 e del +14,9% rispetto al 2019. La Francia si conferma il primo sbocco commerciale estero con il 25% del totale esportato. Il comparto delle camere da letto mostra un autentico balzo delle proprie esportazioni (287,9 mln di euro, +80,5%) vigoroso anche se comparato all’export registrato nel periodo gennaio-maggio 2019 (188,1 mln di euro; +53,1%). Gli Stati Uniti costituiscono il primo sbocco commerciale estero di questo comparto merceologico con una quota del 27%. Nel periodo gennaio-maggio 2021 si evidenzia una crescita dell’export delle Cucine (345,4 mln di euro, +44,4%); anche il raffronto con il 2019 (323,5 mln di euro) mostra un percorso di crescita del comparto (+6,8%). Anche il comparto mobili vari registra una netta crescita del proprio export (669,3 mln di euro, +45,8% sul 2020; +5,5 sul 2019).  

Rispetto al primo semestre del 2020 l’aumento delle vendite del sistema arredobagno è stato del 47,2%, con un andamento particolarmente positivo sul mercato italiano (+62,4%). Considerando dati disponibili per il raffronto con il primo semestre 2019, emerge una crescita anche del +14,9% delle vendite totali e +12,8% per l’Italia. Nonostante gli incrementi delle vendite, gli imprenditori sono allarmati per la difficoltà nel reperimento delle materie prime e per i continui aumenti di prezzo, motivo per il quale la loro marginalità sarà ridotta.  

Nei primi cinque mesi del 2021 le esportazioni del sistema arredobagno registrano un significativo incremento (695,2 mln di euro, +38%) rispetto all’analogo periodo del 2020; la Germania è il primo sbocco commerciale dell’export italiano di Arredobagno seguito da Francia, Regno Unito, Svizzera e Spagna. Anche il confronto con il periodo gennaio-maggio 2019, registrando in questo caso una crescita (+4,6%), conferma il dinamismo del comparto. 

Relativamente all’import del Sistema Arredobagno si evidenzia un robusto incremento nel periodo gennaio-maggio 2021 (256,4 mln di euro; +42,6% sul 2020 e +15,6% sul 2019). Cina (oltre un terzo del totale importato), Germania, Bulgaria, Turchia e Polonia, i primi cinque Paesi fornitori. 

Le esportazioni del Sistema Ufficio mostrano, nel gennaio-maggio 2021 e nel raffronto con il 2020, un andamento molto positivo (211,9 mln di euro, +27,6%), mentre prendendo in considerazione anche il 2019, quando l’export si attestava a 235,3 mln di euro, si evidenzia una flessione del -9,9%. Francia, Stati Uniti, Germania, Svizzera e Regno Unito rappresentano i primi cinque mercati esteri di riferimento. In modo analogo è da leggere anche il miglioramento dell’andamento delle importazioni del Sistema Ufficio (58,7 mln di euro, +44,1%). La Cina, primo Paese fornitore, rappresenta oltre un terzo del totale importato dall’Italia, seguita da Germania, Polonia, Paesi Bassi e Spagna. Le aziende del settore ufficio lamentano carenza delle materie prime, prezzi fuori controllo e aumento vertiginoso delle spese di trasporto; tutti fattori che incidono sulla variazione delle vendite e rendono difficile la loro programmazione.  

Arriva al +36,6% il recupero rispetto al primo semestre 2020 delle vendite totali del settore Illuminazione. Andamento migliore per il mercato nazionale (+54,6%), mentre l’estero, che pesa per il 72% sul totale, registra una variazione più contenuta. Laddove è stato possibile fare un confronto con lo stesso periodo del 2019, emerge una crescita delle vendite complessive del +11,3% rispetto ai primi sei mesi del 2019. L’export del sistema illuminazione registra, nei primi cinque mesi del 2021, un incremento (656,6 mln di euro, +25,6%); dato, però, che se raffrontato al 2019 (677,8 mln di euro) evidenzia una flessione. Francia, Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Spagna sono i principali mercati di riferimento. In crescita anche le importazioni del Sistema Illuminazione (359,1 mln di euro, +26,7%) rispetto al 2020 e in flessione rispetto ai valori del 2019 quando le importazioni ammontavano a 375,7 mln di euro. La Cina si conferma primo Paese fornitore rappresentando quasi la metà del totale importato dall’Italia. 

(Adnkronos)