Lo scrittore tanzaniano naturalizzato britannico Abdulrazak Gurnah, vincitore del premio Nobel per la Letteratura 2021, è nato nell’isola di Zanzibar nel 1948 e dal 1968 vive in Inghilterra, dove dapprima andò per studiare e dove poi è diventato professore di letteratura inglese all’Università del Kent. Considerato uno dei più brillanti autori della letteratura africana post coloniale, è autore di acclamati romanzi come “Il disertore”, “Paradiso” e “Sulla riva del mare”, pubblicati in italiano da Garzanti.
Il narratore di lingua inglese si è affermato con il romanzo “Paradise” (1994), con il quale è stato in finale al Booker Prize e al Whitbread Prize. “Desertion” (2005) e “By the Sea” (2001) sono stati selezionati per il Booker Prize e il Los Angeles Times Book Award.
Nato sull’isola di Zanzibar, al largo della costa dell’Africa orientale, Gurnah andò in Gran Bretagna come studente nel 1968. Dal 1980 al 1982 ha insegnato alla Bayero University Kano in Nigeria. Si è poi trasferito all’Università del Kent, dove ha conseguito il dottorato di ricerca nel 1982 e quindi è stato nominato professore e direttore del dipartimento di inglese. Come studioso si è dedicato a ricerche sulla narrativa postcoloniale e alle questioni associate al colonialismo, specialmente per quanto riguarda l’Africa, i Caraibi e l’India.
Ha curato due volumi di “Essays on African Writing” e ha pubblicato articoli su diversi scrittori postcoloniali contemporanei, tra cui V. S. Naipaul, Salman Rushdie e Zoë Wicomb. È curatore di “A Companion to Salman Rushdie” (Cambridge University Press, 2007). Ha collaborato alla rivista “Wasafiri” dal 1987. Gurnah ha supervisionato progetti di ricerca universitari sulla narrativa di Rushdie, Naipaul, G. V. Desani, Anthony Burgess, Joseph Conrad, George Lamming e Jamaica Kincaid.