Gsk: “Storico ok Oms a vaccino anti-malaria, impegno per fornire 15 mln dosi l’anno”

“Una decisione storica tanto attesa”, che “può rinvigorire la lotta contro la malaria” nell’Africa sub-sahariana e in altre regioni con trasmissione da moderata ad alta “in un momento in cui i progressi nel controllo” della malattia “sono in stallo”. Sono le parole con cui Thomas Breuer, Chief Global Health Officer di Gsk ha accolto la raccomandazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a un utilizzo diffuso del vaccino anti-malaria (RTS,S), prodotto dall’azienda, nei bambini che vivono in queste aree dove c’è una trasmissione intensa della malattia. Gsk – riferisce una nota – ora lavorerà a stretto contatto con partner, finanziatori e governi per supportare la fornitura aggiuntiva del vaccino e si è impegnata a rendere disponibili 15 milioni di dosi annuali a non oltre il 5% in più del costo di produzione. 

La raccomandazione, spiega Gsk, arriva dopo che nuovi dati hanno mostrato che il vaccino, in combinazione con la somministrazione stagionale di antimalarici, riduce gli episodi clinici di malaria, i ricoveri ospedalieri con malaria grave e i decessi di circa il 70%. Ci si attende dunque un impatto significativo. Questo prodotto scudo è “il primo e unico vaccino contro la malaria con il quale è stata dimostrata in importanti studi clinici a lungo termine una significativa riduzione della malaria nei bambini”, viene evidenziato nella nota.  

Gsk, dichiara Breuer, “è orgogliosa che l’innovativo vaccino RTS,S, sviluppato nel corso di decenni dai nostri team e partner, possa ora essere messo a disposizione dei bambini dell’Africa subsahariana e altre regioni con trasmissione della malaria da moderata ad alta. Sia le prove del mondo reale che i dati degli studi clinici mostrano che RTS,S, insieme ad altre misure di prevenzione della malaria, ha il potenziale per salvare centinaia di migliaia di vite”. I programmi pilota di vaccinazione in Ghana, Kenya e Malawi hanno mostrato un forte impatto nei contesti di vaccinazione infantile nella vita reale, una forte domanda da parte della comunità ed emerge anche che il vaccino RTS,S può essere efficacemente erogato attraverso programmi di vaccinazione infantile di routine. 

Gsk, come spiegano dall’azienda nella nota, “sta lavorando con i partner per sviluppare soluzioni per garantire un accesso equo e a lungo termine al vaccino per le persone che ne hanno bisogno”, in previsione di un’estensione d’uso oltre i programmi pilota. L’azienda si è impegnata a donare fino a 10 milioni di dosi da utilizzare nei progetti pilota e a fornire fino a 15 milioni di dosi all’anno, seguendo una raccomandazione e un finanziamento per un uso più ampio. È in corso anche un trasferimento di prodotto, compreso il trasferimento di tecnologia per la produzione di antigeni a lungo termine, con Bharat Biotech dell’India.  

La raccomandazione dell’Oms viene definita da Gsk “una seconda pietra miliare chiave” per il vaccino contro la malaria RTS,S nelle ultime settimane. Ad agosto, i dati di uno studio su 6.000 bambini della London School Hygiene and Tropical Medicine, pubblicati sul ‘New England Journal of Medicine’, hanno mostrato che dopo 3 anni la combinazione di somministrazione stagionale di antimalarici (nota come Seasonal Malaria Chemoprevention o Smc) e vaccinazione RTS,S ha ridotto gli episodi clinici di malaria, i ricoveri ospedalieri con malaria grave definita dall’Oms e le morti per malaria di circa il 70% rispetto alla sola Smc.  

“Questi dati indicano che l’impatto della vaccinazione può essere aumentato per ridurre ulteriormente la mortalità, specie se combinato con altri interventi di controllo della malaria raccomandati in un contesto stagionale”, ha sottolineato l’azienda puntualizzando che sconfiggere la malaria è una “responsabilità condivisa” e richiede più strumenti: da test e cure accessibili a misure preventive come un vaccino, integrate da zanzariere e sanitari formati per supportare la prevenzione e il trattamento nella comunità. Dal lancio dei programmi pilota contro la malaria nel 2019, nei 3 Paesi (Ghana, Kenya e Malawi) che hanno guidato l’introduzione del vaccino in aree selezionate di trasmissione della malaria da moderata ad alta, sono stati raggiunti più di 800.000 bambini con almeno 1 dose. Ad oggi sono state somministrate più di 2,3 milioni di dosi.  

(Adnkronos)