Manovra, taglio tasse da 8 mld. Pensioni, quota 102: dubbi Lega

Una ‘sforbiciata’ delle tasse di 8 miliardi nella Manovra 2022. Per le pensioni riserve della Lega sull’ipotesi quota 102, in stand by dunque la decisione sulla riforma di quota 100. E’ stato approvato all’unanimità il Documento programmatico di bilancio che nelle prossime ore verrà inviato a Bruxelles. Prende così forma lo schema della Manovra, dopo una riunione del Consiglio dei ministri di 2 ore e 40. Confermato nel 2022 lo stanziamento per il reddito di cittadinanza previsto per il 2021 e proroga al 2023 del superbonus e degli altri bonus per l’edilizia, tranne il bonus facciate che viene riassorbito dagli altri ‘sconti’ in attivo.  

Dopo una riunione del Consiglio dei ministri di 2 ore e 40, non è stato sciolto il nodo pensioni con la riforma di quota 100 ancora da definire. “Visto che nel Documento programmatico di bilancio ci sono solo macro-voci”, spiegano all’Adnkronos fonti di governo presenti alla riunione, “ogni decisione sul superamento” della riforma delle pensioni del primo governo Conte “può essere rinviata”. “Vengono previsti interventi in materia pensionistica, per assicurare un graduale ed equilibrato passaggio verso il regime ordinario”, si legge nella nota dopo il Cdm. 

In Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, la Lega ha espresso una “riserva politica” sulla riforma di quota 100, che sarebbe passata – stando alla formulazione messa a punto dal ministro dell’Economia Daniele Franco con il sostegno del premier Mario Draghi- per quota 102 nel 2022 fino a ‘quota 104’ nel 2023. “Sulle pensioni ci sono diverse ipotesi in ballo, ma questa sera (ieri, ndr) nessuna decisione su quota 100 è stata presa, così come chiesto dai ministri della Lega. Nei prossimi giorni si decideranno modalità e tempi delle modifiche del sistema pensionistico. Escludo qualsiasi ritorno alla legge Fornero”, le parole del ministro Giancarlo Giorgetti al termine del Cdm. 

“Lavori in corso su reddito di cittadinanza e pensioni, la Lega è impegnata per tutelare i lavoratori precoci e quelli delle piccole e medie imprese del commercio e dell’artigianato. In più c’è soddisfazione per i 7 miliardi di taglio alle tasse e per la difesa dell’impianto delle pensioni: nessun ritorno alla Fornero”, ha detto il leader della Lega Matteo Salvini.
 

Quota 102 per le pensioni nel 2022, per poi passare a quota 104 l’anno successivo, nel 2023. Sarebbe questa la proposta avanzata nella cabina di regia sul Dpb e poi anche in Cdm dal ministro dell’Economia Daniele Franco per riformare quota 100, bandiera della Lega approvata dal primo governo Conte per superare la legge Fornero. In sintesi, con quota 102 si può ambire alla pensione a 64 anni, con 38 di contributi all’attivo. Con quota 104 l’asticella dei requisiti salirebbe di due anni. 

REDDITO CITTADINANZA – Sul reddito durante l’anno del Covid sono state stanziate extra risorse che con il ritorno alla normalità potrebbero non più essere necessarie. Nel dettaglio è di 8,8 miliardi, a quanto apprende l’Adnkronos, la ‘posta’ prevista in manovra per rifinanziare il reddito di cittadinanza. Per il 2022 erano previsti 7,6 miliardi, come tendenziale, mentre ora sono stati previsti -hanno riferito fonti di governo a Cdm in corso- 8,8 miliardi, quindi circa un miliardo in più. La stessa somma, dunque 8,8 miliardi, sarebbe stata prevista per il 2023. 

Se da un lato i fondi vengono incrementati di circa un miliardo l’anno, dall’altra vengono previsti dei ‘correttivi’ per migliorare il sistema, soprattutto sul fronte delle politiche attive del lavoro, coinvolgendo anche le aziende private e semplificando l’accesso agli sgravi per quelle che assumono chi percepisce il rdc. 

“Abbiamo deciso di rifinanziare ulteriormente il Reddito di cittadinanza, che è stato e continua ad essere una misura importantissima per molte famiglie, e abbiamo anche previsto dei correttivi per punire quei cittadini disonesti che pensano di poter fare i “furbetti” ” scrive in un post su Facebook il ministro Federico D’Incà. “Abbiamo previsto un investimento da 8 miliardi di euro per abbassare le tasse alle imprese e far avere così delle buste paga più ‘pesanti” ai lavoratori'”. 

CUNEO FISCALE – Nel comunicato di Palazzo Chigi non si menziona esplicitamente il taglio del costo del lavoro con un intervento sul cuneo fiscale ma si indica più genericamente l’obiettivo di ridurre il carico fiscale su “famiglie e imprese”. Si vedrà nell’articolato della manovra se si interverrà sull’Irpef o sui contributi che paga il datore di lavoro o, se l’intervento interesserà altre imposte come l’Irap. 

BOLLETTE – Verrà creato un fondo di un miliardo di euro contro il rincaro delle bollette, legato a doppio filo con i costi della transizione. Si tratta di un fondo ad hoc per contrastare i rincari è stato previsto dal governo in legge di bilancio. Il fondo verrà utilizzato con un decreto da realizzare entro fine anno per contrastare i rincari. 

 

(Adnkronos)