“O mettiamo in campo il Reddito Universale o inauguriamo gli Italian Squid Game. Se vinci puoi continuare a vivere”. Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo, citando la celebre serie tv di Netflix. “130 milioni di persone nel mondo hanno visto la serie ‘Squid Game’, anzi, 130.000.001 perché l’ho terminata stanotte anche io”. “Per chi non la conoscesse”, prosegue il garante e cofondatore del M5S, “la serie racconta la storia di cittadini indebitati disposti a fare qualsiasi cosa per soldi, incluso mettere a rischio la propria vita. Una storia su coloro che lottano attraverso le sfide della vita quotidiana e vengono lasciati indietro, mentre i vincitori salgono di livello. Una parabola sugli eccessi della nostra società, sulle crescenti insicurezze economiche e disuguaglianze di classe che colpiscono non solo la Corea del Sud, ma l’intero globo”.
“Siamo diventati una società di giocatori, con l’1% di vincitori e un 99% di vinti. Penso che sia ormai chiaro come non sia possibile più uscirne se non con un drastico cambiamento del sistema economico e sociale. Sistema che in Italia di fatto ancora non esiste, mettiamo solo delle toppe, dove serve, come un sarto con un jeans ormai logoro. Con l’aumentare delle disparità di reddito e dell’ascesa tecnologica, che continua a spazzare via posti di lavoro, e con i danni reali e silenziosi che la Pandemia ha portato con sé, cosa ci sarà per i nostri giovani affamati di futuro?”, si chiede Grillo, per il quale “il Reddito di base universale è l’unica soluzione per avere equità, benessere e libertà”.
“Dobbiamo affrontare questo tema subito, l’Italia non è immune dal fattore 1%=50%, ci siamo molto vicino, con il patrimonio del 5% più ricco degli italiani che è superiore a tutta la ricchezza detenuta dall’80% più povero. Per farvi capire meglio, nel dettaglio: i 3 uomini più ricchi d’Italia posseggono il totale delle ricchezze dei 6 milioni di italiani più poveri!”, aggiunge. “Possiamo riscrivere un nuovo sistema economico”, insiste Grillo, “che non funzioni solo per i ricchi e i potenti, ma per tutti”.