CASTELBELFORTE – Federica Freddi, co-proprietaria della Mantua Surgelati di Castelbelforte insieme al fratello Franco e alla nipote Francesca, non ci sta a passare come colei che avrebbe determinato lo stallo della trattativa di cessione dell’azienda a Italpizza così come nei giorni scorsi dichiarato da Flai Cgil e Fai Cisl in occasione di un presidio davanti all’azienda leader nella produzione di pizze surgelate.
La figlia del compianto fondatore della Mantua Surgelati Romano Freddi affida a un comunicato la sua replica ai sindacati. Ecco il testo
“Federica Freddi fa proprie le preoccupazioni delle donne e degli uomini che tutti i giorni contribuiscono con il loro lavoro a creare valore aziendale e valore sociale nella Mantua Surgelati. Come loro vuole avere risposte, comportamenti chiari, lineari, trasparenti e responsabili da parte di tutti i soggetti che sono interessati alla vicenda. Il futuro è nelle aggregazioni industriali per poter competere a livello globale e Federica Freddi vuole fortemente realizzare un’azienda leader nel settore della pizza surgelata implementando un progetto industriale di aggregazione delle realtà di Mantua Surgelati con un importante player del settore della pizza surgelata. Federica Freddi ha promosso sin dal dicembre scorso la partnership con un importante operatore del settore. Si è attivata in ogni modo per creare le condizioni che hanno portato alla sottoscrizione di una lettera di intenti con Italpizza. Ha partecipato attivamente alle riunioni aventi ad oggetto i termini della possibile aggregazione. Ha convocato diversi consigli di amministrazione per discutere della operazione industriale ma il Presidente del Consiglio di Amministrazione Franco Freddi li ha disertati sottraendosi ad ogni confronto. Le domande da porsi e che meritano risposta sono: qual è il piano industriale di Italpizza? Italpizza ha le risorse economiche e finanziarie per realizzare il piano industriale? Perché non si discute nei consigli di amministrazione del progetto industriale? Ben vengano tavoli dove le risposte che non vengono date nelle assemblee e nei consigli di amministrazione della società siano date a tutti i soggetti: soci, lavoratori, lavoratrici, istituzioni.”