Abazovic dal Papa in Vaticano: “Lo abbiamo invitato in Montenegro”

“Una visita molto positiva, piena di messaggi simbolici che ci ha dato la possibilità di apprezzare il calore del Santo Padre, la sua disponibilità e umanità, oltre che di invitarlo a visitare il nostro paese”. Il vicepremier montenengrino Dritan Abazovic, che oggi è stato in Vaticano, commenta in questi termini l’incontro avuto con il Pontefice in qualità di ospite ufficiale dell’udienza generale. “E’ stato un messaggio molto importante per il nostro paese, che è multiculturale: a noi piace promuovere internazionalmente l’immagine di uno stato moderno, filoeuropeo e vogliamo dimostrare a tutto il resto del mondo che il nostro popolo, il nuovo spirito politico che noi rappresentiamo, vuole che il Montenegro cooperi con tutti gli stati, senza distinzioni”. 

“Il Montenegro – prosegue, parlando con l’Adnkronos – è un Paese speciale per Papa Francesco perché la persona che lo ha avvicinato al vescovato, in Argentina, era un religioso montenegrino, che peraltro non era mai stato nel suo paese di origine. Il Papa realizzerà forse il suo ultimo desiderio” con una sua visita. Il nostro, ribadisce, è un paese di molte confessioni, dove convivono pacificamente diverse etnie, religioni e lingue”. 

A Roma Abazovic ha avuto incontri con rappresentanti di istituzioni economiche e finanziarie, e vedrà domani a Sant’Egidio Monsignor Vincenzo Paglia. 

“Con l’Italia – spiega – abbiamo relazioni tradizionalmente buone, il vostro paese gode di grande simpatia e rispetto presso tutta la popolazione montenegrina: quello che ci aspettiamo – e lo dico come coordinatore delle istituzioni di sicurezza e ordine pubblico, incarico che esercito in qualità di vicepremier – è un rafforzamento della collaborazione nell’ambito delle attività volte a garantire il rispetto della legge, le istituzioni di garanzia, lo stato di diritto, e di lotta alla criminalità organizzata, ai contrabbandi di ogni genere”. “Una collaborazione estesa anche alla persecuzione dei crimini: ci servono azioni congiunte per avere risultati comuni”. 

“Nell’ultimo anno – sottolinea – non c’è nessun tipo di mafia che noi come governo non abbiamo attaccato su tutti i fronti, dal narcotraffico al contrabbando delle sigarette e posso dire con fierezza che abbiamo ottenuto risultati visibili. Siamo convinti di poter cambiare l’immagine del nostro paese nel migliore dei modi e l’esperienza e l’aiuto italiani saranno un elemento chiave”. In particolare il vicepremier ricorda “il sequestro di una tonnellata e mezza di cocaina in un’operazione condotta a fine agosto, la più grande quantità sequestrata nei Balcani oltre al sequestro di grandi quantità di sigarette”. 

“Siamo anche interessati – spiega ancora – a promuovere investimenti occidentali nel settore energetico e in generale guardiamo all’Italia come ad uno stato molto importante che potrà essere più attivo economicamente nei Balcani occidentali e in Montenegro specialmente”. 

“Quanto al percorso di avvicinamento all’Unione Europea, siamo molto concentrati a realizzarlo. Siamo sicuri che l’Italia ci sosterrà, anche considerando il fatto che siamo più avanzati nel percorso di integrazione rispetto ad altri paesi balcanici. Speriamo che questo processo si concluda quanto prima con il supporto italiano”. 

Abazovic è a capo del partito ambientalista civico Ura. “Il nostro obiettivo principale – spiega parlando del suo movimento – è quello di mantenere il corso Euroatlantico del Montenegro e questo ruolo lo abbiamo garantito con successo fino ad ora. Per il futuro sono del tutto convinto che con la nostra politica di partito, una politica improntata all’europeismo e che si identifica nella difesa dell’interesse nazionale, dello stato, potremo raggiungere – grazie al nostro ruolo – una stabilità ancora maggiore di quella che abbiamo adesso”. 

(Adnkronos)