Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana e Valle D’Aosta in zona gialla da lunedì. E’ quanto prevede l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza.
Restano in zona gialla: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, PA Bolzano, PA Trento, Piemonte, Sicilia, Veneto.
Secondo il report settimanale della Cabina di regia, riportato dall’Istituto superiore di Sanità (Iss), in Italia sono 10 le Regioni e Province autonome classificate a rischio alto, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione, mentre 11 risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, 6 Regioni/Pa sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Inoltre – riferisce il report – quasi tutte le Regioni/pa riportano almeno una singola allerta di resilienza, mentre 10 riportano molteplici allerte di resilienza.
Incidenza Covid per fasce di età
Guardando all’incidenza di Covid nelle varie fasce d’età emerge che c’è “una crescita soprattutto nella fascia 20-29 anni, seguita dalla fascia 10-19 e 30-39. Ma progressivamente cominciano a essere coinvolte anche le fasce d’età più avanzate, 40-49 anni e 50-59 anni – e questo è un elemento sui cui porre particolare attenzione e precauzione”.
“A livello pediatrico possiamo vedere che nell’andamento dei casi” Covid “c’è stato un rallentamento della crescita nella curva dei 5-11enni”, ma la curva ha sempre un segno positivo. “E vediamo che le altre curve mostrano un andamento in crescita anche in queste fasce d’età. Possiamo vedere anche l’impatto dei ricoveri pediatrici: sebbene limitati mostrano come ci sia necessità di ricovero anche per i bambini e ragazzi in fascia d’età sotto i 19 anni”.
Questa settimana non cambiano colore Liguria, Lombardia e Marche che sono però sempre più vicine all’arancione. La Liguria riesce a rimanere in giallo perché le terapie intensive sono al 19,5% (contro una soglia del 20%). L’occupazione di posti letto in area medica è del 34,2 per cento (la soglia dell’arancione è 30 per cento).
La Lombardia è al 15% delle terapie intensive e al 34,2% delle aree mediche: “sfora” dunque il limite dell’arancione per i reparti non gravi, ma non per quelli della terapia intensiva.
Numeri alti anche nelle Marche con le terapie intensive che arrivano al 23,9%.
Nella provincia di Trento i reparti con malati gravi sono occupati al 27,8% in Piemonte al 21,7%, in Veneto al 18,7%.
“Vediamo che in molti Paesi europei le curve” di Covid “si stanno impennando e anche nel nostro Paese la curva mostra un rapida impennata nel numero di nuovi casi nelle ultime settimane”. A segnalarlo Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), in un video in cui commenta i dati principali del monitoraggio Covid.
“In questa settimana – evidenzia l’esperto – sono aumentati ulteriormente in maniera significativa l’incidenza a 7 giorni per 100mila abitanti, che è salita a 1.669 casi, e l’indice di trasmissibilità, che si mantiene costantemente sopra 1″, e nel caso dell’Rt calcolato sui sintomatici “è fortemente in crescita. Quello proiettato più avanti nel tempo infatti è pari a 1,83, indicativo di una forte crescita nel numero di nuovi casi. Sale anche l’Rt ospedalizzazioni, a 1,30, indicatore di crescita del numero di nuovi casi che richiedono ospedalizzazione. E sopra 1 i casi continueranno ad aumentare”.