M5S, Conte: “Mia leadership non dipende da carte bollate”

(Adnkronos) – “La mia leadership nel M5S si basa sulla profonda condivisione di principi e valori. È il legame politico, prima che giuridico, quindi non dipende dalle carte bollate. E lo dico consapevole di essere anche un avvocato”. Così Giuseppe Conte, commentando con i cronisti l’ordinanza del Tribunale di Napoli che ha sospeso le due delibere con cui, lo scorso agosto, il M5S ha modificato il suo statuto e ‘incoronato’ Giuseppe Conte come presidente dei pentastellati. 

“Si procederà a una nuova votazione secondo le indicazioni del giudice di Napoli”, dice ai cronisti Vito Crimi, lasciando l’abitazione di Giuseppe Conte. 

“Torneremo a Napoli il primo marzo e chiederemo al giudice di merito di pronunciarsi. Tra 20 giorni siamo lì e naturalmente pensiamo, crediamo fermamente, che il ricorso” che ha portato alla sospensione delle due delibere con cui, lo scorso agosto, il M5S ha modificato il suo statuto e eletto Giuseppe Conte come presidente del Movimento, “verrà respinto”, afferma all’Adnkronos l’avvocato Francesco Astone, che sta seguendo, per i vertici del Movimento e dunque del leader Giuseppe Conte, il caso di Napoli, con la sospensione del Tribunale assunta oggi in via cautelare.  

“La ragione che ha portato alla sospensione” delle due delibere, dunque anche della guida di Conte da leader del Movimento, “è una ragione tecnica che non afferisce al risultato: il risultato è rimasto lo stesso. Anche se gli esclusi” perché iscritti da meno di sei mesi “avrebbero votato, il risultato non sarebbe cambiato”, decretando, a detta di Astone, l’incoronazione di Conte a presidente. “Siamo pertanto convinti che Conte sarà riconfermato”, dice l’avvocato guardando all’assemblea che verrà convocata nei prossimi giorni. “In qualsiasi associazione – rimarca inoltre – c’è una regola che prevede la non immissione degli iscritti da meno di sei mesi, per evitare dei falsi risultati delle votazioni e i rischi cordata. Il Movimento, anche in passato, si è avvalso di questa regola, consentendo sempre il voto agli iscritti da oltre 6 mesi, la regola che ci è stata contestata è dunque conforme alla prassi del M5S”.  

“Il Tribunale di Napoli, che in prima istanza aveva respinto il ricorso cautelare per la sospensione delle delibere dell’agosto 2021 di approvazione del nuovo statuto e di elezione del Presidente, ha accolto in seconda istanza il suddetto ricorso. Nonostante le varie eccezioni sollevate, riguardanti anche l’incompetenza territoriale Foro di Napoli, il Tribunale ha accolto il ricorso fornendo una specifica interpretazione del vecchio statuto secondo cui avrebbero avuto diritto di partecipare al voto anche gli iscritti da meno di sei mesi. L’interpretazione fornita dal Tribunale di reclamo, peraltro, contrasta la prassi consolidata nelle votazioni seguite dal Movimento e un indirizzo che mirava a scongiurare che la comunità fosse infiltrata da cordate organizzate ad hoc al fine di alterare le singole votazioni, complice anche la gratuità e semplificazione dell’iscrizione”. E’ quanto si legge in una nota del M5S, dopo la decisione del tribunale di Napoli. 

“Va chiarito, in particolare, che il provvedimento del Tribunale di Napoli non ha accertato l’invalidità delle delibere adottate, ma dispone, in via meramente provvisoria, la sola “sospensione” delle suddette delibere. Il Movimento aveva già in programma, proprio in questi giorni, la convocazione di un’assemblea per sottoporre al voto degli iscritti alcune modifiche statutarie in adesione ai rilievi della Commissione di garanzia per gli statuti e la trasparenza dei partiti politici. Sarà questa l’occasione per proporre agli iscritti – anche con meno di sei mesi di anzianità – la ratifica delle delibere sospese in via provvisoria”, conclude la nota. 

Ma per Lorenzo Borrè, l’avvocato degli attivisti che hanno presentato il ricorso a Napoli contro il nuovo statuto del Movimento 5 Stelle e contro l’elezione di Giuseppe Conte alla guida del M5S, “Conte persevera nell’errore, e Conrad ne ‘i duellanti’ ricorda che in battaglia non ci si deve mai trincerare dietro un errore. Il collega attualmente non ha più poteri decisionali e non può dettare soluzioni, almeno non con maggiori facoltà di un qualsiasi altro associato. Ma soprattutto non può prescindere dai paletti procedurali dello statuto nella versione ante agostana. Mi sorprende poi il richiamo ad una pretesa prassi contrastante con la lettera dello statuto, come se un eventuale errore ne legittimasse uno successivo analogo” dice all’Adnkronos. 

“Quanto alla pretesa incompetenza del Tribunale di Napoli ad emanare il provvedimento cautelare – incalza Borrè – mi sorprende che si insista su un assunto che non trova sostegno né nell’art. 669 quater del codice di procedura né nell’ultraventennale giurisprudenza in materia di competenza territoriale. Non capisco poi la puntualizzazione, non credo proprio che un diverso Tribunale avrebbe potuto decidere diversamente. Conte si confronti sulle questioni sostanziali che hanno portato alla sospensione dell’efficacia”. 

(Adnkronos)