(Adnkronos) –
“Di certo l’emendamento del governo” in tema di concessioni demaniali marittime al ddl Concorrenza “rappresenta un passo avanti, ma non è sufficiente a dare stabilità, c’è bisogno di altro per garantire il futuro del settore turistico-balneare italiano”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti, la Federazione italiana imprese balneari, sull’emendamento al ddl Concorrenza sugli stabilimenti balneari e dopo la sentenza del Consiglio di Stato.
“Noi non vogliamo eludere nulla -spiega ancora Rustignoli- ma crediamo sia necessario fare una riflessione e non correre troppo. Qui è in gioco, ripeto, l’intero sistema turistico balneare italiano, costruito negli anni con gli investimenti degli imprenditori”, continua.
Per il numero uno di Fiba “nel settore turistico-balneare c’è molto pessimismo, dopo due anni di pandemia meritiamo, come tutti, un’attenzione diversa. E invece si vuole mandare in evidenza pubblica non una spiaggia, come quella che c’hanno dato 40 anni fa, ma l’intero sistema turistico balneare italiano. Lidi e stabilimenti che sono stati creati dagli imprenditori con i loro investimenti, e sulla base di quanto garantivano le leggi dello Stato. E oggi, invece, con questa incertezza, tutto è bloccato: compravendite, affidamenti. Tutto”, continua.
“Ci danno tutti dei privilegiati… Ma dove sono questi privilegi? Io oggi sono qui con i miei collaboratori al lavoro col badile. Non siamo il Twiga, il 98% delle imprese balneari è a conduzione familiare, viviamo del nostro reddito”, insiste il leader di Fiba Confesercenti.
E per Rustignoli se “si vogliono mettere le concessioni delle spiagge subito a gara? Allora si cominci con quelle ‘vergini’, ancora mai utilizzate, censite nei comuni e che si possono rilasciare subito. Ce ne sono in Calabria, Puglia, Sardegna, Abruzzo e Sicilia. Nel frattempo, ci si siede insieme e si ragiona con equilibrio delle altre evidenze pubbliche, senza correre troppo”.
Secondo Rustignoli “Lo Stato può aumentare i canoni demaniali quando vuole, in qualsiasi momento, senza strumentalizzare la direttiva Bolkestein. Noi siamo aperti al confronto ma non si possono prendere decisioni dalla sera alla mattina su un settore importante come il nostro”.