(Adnkronos) – “Penso che l’Ucraina abbia raggiunto un certo livello di difesa anti aerea e allo stesso tempo che il presidente Zelensky abbia compreso che non può ottenere dalla Nato la no fly zone, perché una completa negazione al volo degli aerei russi sul cielo dell’Ucraina, a similitudine di quello che è avvenuto in passato in Libia nel 2011 o alla fine della prima guerra del Golfo nel 1991 in Iraq, comporterebbe l’azione diretta di aerei della Nato nei confronti di aerei russi, non solo, anche della difesa antiaerea russa e di azioni contro aeroporti in territorio russo e in Crimea. Sarebbe un intervento bellico diretto della Nato, un atto di guerra, contro la Russia”. Lo ha detto all’Adnkronos il generale Giorgio Battisti, del Comitato Atlantico Italiano.
“Con i mezzi e le armi che i paesi occidentali hanno inviato e stanno inviando, Zelensky riesce comunque a crearsi una sorta di propria no fly zone – ha aggiunto Battisti -: se non impedisce il sorvolo degli aerei russi nei cieli dell’Ucraina, lo rende molto difficile e ha messo e mette in difficoltà la loro sopravvivenza operativa. Tanto è vero che si riscontra un massiccio uso di missili e di artiglieria da parte dei russi, proprio perché gli ucraini hanno ricevuto e stanno ricevendo una serie di armamenti per la difesa aerea e anche antinave”.