ROMA (ITALPRESS) – Le Fab13, le tredici case farmaceutiche a capitale italiano aderenti a Farmindustria, ogni anno investono in Italia 1 miliardo. Nel corso di un convegno presso la Sala Zuccari del Senato, si è discusso del buon andamento del mercato italiano della farmaceutica, suggerendo nuovi approcci sia dal punto di vista istituzionale che da parte dei soggetti privati.
Analizzando i dati provenienti da uno studio Nomisma, l’Italia si posiziona come il primo produttore Ue davanti alla Germania, con 31,2 miliardi per produzione di farmaci. Le esportazioni di farmaci – si legge nel documento Nomisma – hanno raggiunto i 25,9 miliardi nel 2018 (+4,7% rispetto all’anno precedente), confermando il trend di crescita. Per l’anno in corso si attende una conferma del momento positivo del comparto. I ricavi delle Fab13 continuano il trend di crescita di circa 11,6 miliardi nel 2018 (+4% sull’anno precedente), per un settore che assorbe 43.000 addetti. Enrica Giorgetti, direttore generale di Farmindustria, chiede “certezza delle regole” e “un sistema decisionale condiviso” e “non vogliamo più finanziamento, ma che questo tenga conto del valore dell’innovazione, che aumenta ogni anno”. Lucia Aleotti, membro del Cda di Menarini, “continuiamo a investire e a creare occupazione in Italia e al Governo chiediamo solo stabilità. Ogni volta che le autorità intervengono sui prezzi dei nostri farmaci, infatti, i nostri equilibri industriali vengono stravolti, e con essi la nostra capacità di investire e dare lavoro”.
(ITALPRESS).
Analizzando i dati provenienti da uno studio Nomisma, l’Italia si posiziona come il primo produttore Ue davanti alla Germania, con 31,2 miliardi per produzione di farmaci. Le esportazioni di farmaci – si legge nel documento Nomisma – hanno raggiunto i 25,9 miliardi nel 2018 (+4,7% rispetto all’anno precedente), confermando il trend di crescita. Per l’anno in corso si attende una conferma del momento positivo del comparto. I ricavi delle Fab13 continuano il trend di crescita di circa 11,6 miliardi nel 2018 (+4% sull’anno precedente), per un settore che assorbe 43.000 addetti. Enrica Giorgetti, direttore generale di Farmindustria, chiede “certezza delle regole” e “un sistema decisionale condiviso” e “non vogliamo più finanziamento, ma che questo tenga conto del valore dell’innovazione, che aumenta ogni anno”. Lucia Aleotti, membro del Cda di Menarini, “continuiamo a investire e a creare occupazione in Italia e al Governo chiediamo solo stabilità. Ogni volta che le autorità intervengono sui prezzi dei nostri farmaci, infatti, i nostri equilibri industriali vengono stravolti, e con essi la nostra capacità di investire e dare lavoro”.
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