MILANO – “Ormai è assodato: Regione Lombardia, nonostante tutti i pasticci comunicativi di Trenord segnalati da centinaia di pendolari lombardi, non ha intenzione di rimborsare gli abbonamenti annuali a tutti coloro che nel 2020, tra marzo e agosto, non sono più riusciti a utilizzare il servizio”. Lo rende noto il consigliere regionale del Pd Antonella Forattini dopo l’audizione che si è tenuta questa mattina in commissione Trasporti con l’assessore Claudia Terzi.
i fatti
Il rimborso è stato applicato esclusivamente agli utenti che hanno presentato domanda per i mesi di marzo e aprile, come previsto dall’art. 215 del D.L. 34/2020, ma non è stato applicato a quelle centinaia di pendolari a cui Trenord, tramite assistenza telefonica, aveva assicurato la possibilità di chiedere il rimborso senza limiti di sorta per tutto il periodo in cui non era stato utilizzato. Successivamente, a seguito delle decisioni assunte da Regione, la posizione dell’azienda è cambiata e il rimborso è stato confermato solo per i mesi del lockdown e solo tramite voucher, nulla per i mesi successivi che comunque scontavano la presenza di misure di contenimento del Covid-19, come lo smart working.
“A fronte delle circa 25mila richieste presentate – fa sapere la consigliera dem – ad oggi ne risultano evase poco più di 18mila, mentre le restanti non hanno avuto seguito, perché risultate incomplete. Inoltre, molti pendolari a cui è stato riconosciuto il rimborso, ancora oggi risultano non averlo ottenuto”.
“Ricordo – aggiunge – che in sede di bilancio, a luglio e ancora nel mese di dicembre, avevamo chiesto a Regione Lombardia di farsi parte attiva e stanziare adeguate risorse per promuovere soluzioni e azioni di rimborso degli abbonamenti non utilizzati causa Covid-19, prevedendo apposite forme compensative per le aziende di trasporto, ma in entrambi i casi, purtroppo, le nostre proposte non sono state accolte”.
I dubbi per il 2021
“Per quanto riguarda invece i rimborsi del 2021, la Regione non si espone e aspetta le linee del governo – prosegue Forattini -. Eppure, le aziende del trasporto pubblico, tra cui Trenord, possono prevedere ulteriori modalità integrative per rimborsare coloro che non hanno potuto utilizzare il titolo di viaggio già acquistato a causa del Covid. E certamente non è sufficiente la modalità prevista da Trenord di ‘rinuncia al viaggio’ che contempla la consegna della tessera direttamente alla biglietteria”.
“L’assessorato declina però il nostro invito, ribadendo che è il ministero a dover fornire le direttive sul tema degli indennizzi. Ma perché dobbiamo aspettare le linee governative nazionali, se Trenord è di Regione Lombardia?” incalza Forattini.
“Purtroppo, infine, queste macchinose procedure e lungaggini burocratiche non invogliano certo gli utenti a sottoscrivere nuovi abbonamenti che infatti, già dallo scorso settembre, risultano calati drasticamente e questo non giova a nessuno, tanto meno ai pendolari” conclude la consigliera dem.