PROVINCIA DI MANTOVA – Un Capodanno di super lavoro per il personale del 118 e per quello delle forze dell’ordine a causa delle tante persone che in occasione del festeggiamenti hanno alzato il gomito. A Mantova come in tutto il resto della provincia gli ubriachi sono stati veramente tanti e, fra loro, molti i giovanissimi. Sette i casi in cui sono dovute intervenire le ambulanze del 118 e in due casi per tre minorenni, due quindicenni e un diciasettenne.
Si è partiti che non era nemmeno sera visto che il primo intervento dei sanitari si è reso necessario in città in via Cavour alle 19,20 per una 66enne che si è sentita male a causa dei troppi alcolici ed è stata trasportata all’ospedale.
Si era nel 2020 da appena un’ora quando da Piazza Martiri di Belfiore è arrivata una chiamata al 118 perché un 15enne stava malissimo a causa di più bevute di alcolici diversi nel corso della serata. Anche lui è finito al Carlo Poma
All’una e mezza, questa volta però ad Asola, una quindicenne è stata soccorsa e portata all’ospedale locale.
Si torna nel capoluogo dove intorno alle 2 in Piazza Dante, una donna di 34 anni si è sentita male per i troppi alcolici bevuti. Soccorsa è stata portata al Poma.
Alle 2,40 il 118 interviene invece a Palidano di Gonzaga, in piazza Sordello. In questo caso è un altro giovanissimo – un 17enne – a presentare i sintomi di una intossicazione etilica e a venir portato in ospedale a Suzzara. Alle 4,46 di nuovo una chiamata dalla città, dall’ArciTom in Piazza Tom Benetollo dove un 39enne ubriaco è stato soccorso e trasportato al vicino ospedale cittadino.
L’ultimo intervento è delle 6 di mattino. A Goito un 41enne è finito all’ospedale Carlo Poma, anche lui per i postumi di una serata ad alto tasso alcolico.
Almeno un’altra decina di persone si è rivolta poi autonomamente ai diversi ospedali del territorio per malori dovuti sempre all’abuso di alcol.
I malesseri, per lo più, si sono risolti con dei brevi ricoveri ma il fenomeno dello sballo alcolico è comunque molto preoccupante soprattutto per il fatto che coinvolge sempre più dei giovanissimi. A tal proposito il questore Paolo Sartori, pur ribadendo come le forze dell’ordine ora cercheranno di scoprire come i minorenni si siano ubriacati e quindi chi abbia loro fornito gli alcolici, ha evidenziato come la prevenzione e la repressione messe in atto da tempo non bastino. “Serve un cambio di cultura nelle giovani generazioni – dichiara Sarrori – che coinvolga anche famiglie e scuola”.