MANTOVA – Anche il fieno tra le “vittime” del cambiamento climatico: registrata una raccolta ritardata e produzioni meno abbondanti. Un calo medio che Coldiretti Mantova stima essere intorno al 10%, pur rimanendo invariata la qualità del prodotto.
Nell’area dei prati stabili, Fabio Mantovani, vicepresidente di Coldiretti Mantova e allevatore di bovine da latte a Goito, accusa il meteo pazzo di maggio come prima causa di ritardi stagionali. “Il primo taglio è slittato di oltre 25 giorni – ricorda Mantovani -. Poi abbiamo recuperato quasi completamente i ritmi di sfalcio e adesso sto ultimando il quinto taglio del prato”. Invariata, come detto, la qualità anche se “la produzione è diminuita del 10% circa“.
Gabriele Gorni Silvestrini, produttore di latte di Rodigo e presidente della Latteria Sant’Angelo di Campitello conferma il trend anche per l’area centro-orientale della provinciaç: “Abbiamo recuperato sul calendario ma siamo stati penalizzati dal primo sfalcio, completamente slittato di un mese. Questo ha inciso con un calo produttivo stagionale del 10%”.
Buona qualità anche nel comprensorio di produzione del Parmigiano Reggiano e medesimi problemi di climate change a spostare in avanti i giorni canonici dei tagli del prato. “Il primo taglio ha avuto una produzione davvero scarsa – spiega Paolo Benatti, allevatore di Gonzaga con 600 frisone in stalla -. Poi abbiamo recuperato sui successivi, ma la scarsa piovosità che ha caratterizzato l’estate ci ha costretto a irrigare, aumentando così i costi di produzione. Abbiamo appena terminato il quinto sfalcio e confermiamo la qualità del prodotto”.
Le stalle che non possono contare sull’autosufficienza dei propri raccolti devono ricorrere all’acquisto esterno. I prezzi di mercato sono per il fieno maggengo pressato in lieve flessione rispetto allo stesso periodo del 2018 (-6,25% in Borsa merci a Milano).
Inferiori addirittura del 15,84% le quotazioni di ottobre 2019 su base tendenziale per il fieno di erba medica pressato. Un anno fa occorrevano 184 euro alla tonnellata per metterlo in cascina, ora bastano 155 euro.