MANTOVA – “I risultati della sperimentazione sul plasma iperimmune realizzata dall’ospedale Carlo Poma di Mantova che ha aderito al progetto del Policlinico San Matteo di Pavia sono molto incoraggianti. Si ritiene però opportuno seguendo il metodo scientifico, rimandare al momento della pubblicazione l’esame accurato dei risultati”.
A dichiararlo è l’Asst di Mantova che torna sul tema della sperimentazione del plasma per la terapia nei malati di Covid e torna anche per fare chiarezza sulla questione dei Nas.
“Si precisa che all’Asst di Mantova sono state semplicemente richieste informazioni di natura generica sul sito e la natura della sperimentazione, proprio a seguito delle notizie riportate dalla stampa. Non c’è stato però alcun accesso alla struttura da parte dei Nas”.
Mantovauno ricordiamo già lo scorso 30 aprile nell’articolo (Grande attesa per i risultati della terapia col plasma. Il Poma già pronto a partire con due nuove sperimentazioni) aveva parlato correttamente di una telefonata da parte dei carabinieri dei Nas che non era stata seguita da alcun sopralluogo dei militari al Poma.
L’Asst si augura ora di poter presto aderire ad altri studi sul plasma in corso di programmazione e ricorda che la raccolta del plasma prosegue grazie anche prezioso contributo di Avis per il reclutamento dei donatori .
“La terapia con il plasma non è una cura miracolosa – proseguono dall’Azienda ospedaliera – ma uno strumento che insieme ad altri potrà consentirci di affrontare nel modo migliore questa epidemia. Mettere in contrapposizione vaccino, test sierologici o virologici, plasma, terapie farmacologiche o terapie di supporto è insensato, poiché dobbiamo disporre di tutte le armi possibili per fare fronte alla minaccia devastante rappresentata dal coronavirus.
Per quanto riguarda la mortalità da Covid, si precisa che anche in questa azienda e nella provincia di Mantova l’effetto letale del virus si è manifestato. L’Asst di Mantova ha avviato uno studio specifico per valutare questa casistica”.