Atti persecutori e violenze contro la ex: il questore ammonisce un 35enne

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MANTOVA – Atti persecutori e violenti nei confronti di una sua connazionale con la quale aveva avuto una relazione: queste le ragioni che hanno portato il questore di Mantova Paolo Sartori ad emettere la Misura di Prevenzione Personale dell’ammonimento nei confronti di un 35enne di origini nigeriane.

Le violenze e le percosse avevano avuto inizio subito dopo che la vittima rifiutava di accogliere nella propria abitazione, sita in un Comune dell’alto mantovano, al 35enne. Con questo pretesto l’uomo ha iniziato ad avere atteggiamenti particolarmente aggressivi e violenti nei confronti della compagna, dando corso, nel tempo, ad una preoccupante escalation di atteggiamenti di feroce brutalità, tanto che la donna decideva di interrompere la relazione.

Nel mese scorso, in particolare, il 35enne che non ha mai voluto accettare la fine della relazione ed il suo allontanamento dall’abitazione, dopo essere riuscito ad entrare abusivamente nell’appartamento aveva ripetutamente colpito al volto la donna con schiaffi e pugni, rubandole il telefono cellulare. Successivamente l’uomo, dopo essere stato nuovamente allontanato, rientrava nell’abitazione e percuoteva violentemente la ex convivente con calci e pugni all’addome e al viso, procurandole numerose lesioni in varie parti del corpo: ferite che obbligavano la donna alle cure del Pronto soccorso da dove veniva dimessa con una prognosi di 30 giorni, salvo complicazioni, per un trauma oculare e la sospetta rottura del setto nasale.

Veri e propri atti persecutori che portavano, al contempo, la donna a cambiare radicalmente il proprio modo di vivere, temendo per la propria incolumità, e nel vano tentativo di sottrarsi alle iniziative violente del suo oppressore. Infine, esasperata, la donna decideva di denunciare il suo ex.  Al contempo, i carabinieri deferivano l’aggressore all’Autorità Giudiziaria per rapina, lesioni e violazione di domicilio. A quel punto il questore Sartori, pertanto, accogliendo la proposta formulata dalla Divisione Anticrimine, emetteva o in via d’urgenza, nei confronti dell’aggressore, un Decreto di Ammonimento: strumento giuridico di natura amministrativa previsto dalla legge che tutela le vittime di maltrattamenti in famiglia e di atti persecutori, con il quale i soggetti destinatari di questa Misura di Prevenzione vengono intimati a cessare immediatamente i propri comportamenti vessatori nei confronti della vittima, venendo contestualmente invitati a rivolgersi ai Centri Psico-Sociali presenti nel territorio di residenza, al fine di ottenere un supporto psicologico nell’ottica di un percorso di ristabilimento di normali e serene relazioni interpersonali.
Nel caso di reiterazione di questi comportamenti persecutori, il responsabile potrà essere considerato passibile di arresto.

L’Ufficio Immigrazione della Questura, invece, sempre su disposizione del Questore avviava le procedure d’urgenza in modo che costui venga quanto prima espulso dal territorio nazionale e rimpatriato nel Paese di provenienza non appena avrà terminato l’iter giudiziario che concorrerà parallelamente alle misure amministrative.