VIADANA – C’era anche una minorenne di 16 anni nel laboratorio tessile di Viadana in cui hanno fatto incursione i Carabinieri nella tarda serata di ieri. Un’altra storia di sfruttamento, di ore e ore di lavoro in nero, senza alcuna tutela: insomma, uno scenario già visto quello in cui si sono imbattuti i militari delle stazioni di Guidizzolo e di Asola con i colleghi di Viadana. Presenti anche il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Mantova ed il personale dell’Inail e dell’Inps.
Il blitz, avvenuto ieri sera intorno alle 22, ha causato un generale scompiglio all’interno del laboratorio, con gli operai che, nel tentativo di fuggire, hanno cercato di guadagnare le uscite dello stabile, già sorvegliate dai militari.
Nel laboratorio, dove venivano confezionati tappeti di stoffa, sono stati trovati intenti a lavorare sette operai, di cui sei in regola con documenti e contratto di lavoro, mentre gli altri due sono risultati uno irregolare sul territorio nazionale e l’altra, una ragazza minore di sedici anni, non assumibile.
Vicino al laboratorio i Carabinieri hanno trovato anche una piccola palazzina con, all’interno, allestite piccole stanze con brande di fortuna, bagni e cucina ad uso comune. Anche in questo caso, come purtroppo in molti altri già registrati, gli operai, ascoltati dai Carabinieri, hanno dichiarato di lavorare mediamente 10-12 ore al giorno e di percepire una paga mensile di circa 300 euro, quindi molto al di sotto della contribuzione prevista dal contratto nazionale di categoria.
Il titolare dell’attività, Z.L., cinese di 42 anni, residente a Viadana, è stato arrestato per i reati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, caporalato, occupazione di cittadino straniero privo di titolo di soggiorno e sfruttamento di manodopera clandestina. I Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro hanno inoltre adottato un provvedimento di sospensione dell’attività, oltre alla contestazione delle previste violazioni amministrative, ancora in fase di quantificazione.
L’immobile, le postazioni di lavoro costituite da macchinari per il taglio delle stoffe e per la cucitura dei tappeti, per un valore di circa 100mila euro, sono stati sottoposti a sequestro, mentre a carico dell’arrestato, a cura degli Uffici Inail e Inps, seguirà anche il recupero dei contributi mai versati nei confronti dell’operaio risultato senza contratto di lavoro.
L’operazione di questa notte, come tutte quelle svolte sino ad ora, rientrano nell’ambito delle attività della “task force” voluta dal Prefetto e dal Comando Provinciale dei Carabinieri per il contrasto del lavoro nero.
L’arrestato è stato accompagnato presso la propria abitazione in regime di custodia domiciliare, a disposizione del Tribunale di Mantova, mentre nei confronti del clandestino sono state avviate le procedure di espulsione da parte della Questura di Mantova.