Cambio della guardia alla caserma di via Chiassi, il saluto alla città del colonnello Fabio Federici

MANTOVA – Nella storica cornice della caserma “Trotti” di via Chiassi, che dal 1900 ospita i carabinieri Mantovani, il Colonnello Fabio Federici, Medaglia d’Argento al Valore Civile, ha incontrato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, gli organi di informazione per tracciare un breve consuntivo di fine mandato, atteso che il 16 settembre lascerà la direzione del Comando Provinciale poiché destinato ad altro prestigioso incarico nell’ambito dello Stato Maggiore dei carabinieri di Bologna. L’ufficiale, nella circostanza, ha da subito voluto: “Ringraziare tutti i rappresentanti istituzionali, in particolare Sua Eccellenza il Prefetto di Mantova, dottoressa Carolina Bellantoni e il Procuratore Capo della Repubblica, Dott.ssa Manuela Fasolato, le altre Forze dell’Ordine, tutti i Sindaci, le Associazioni di categoria, i Rappresentanti dei Mass Media, il personale dei carabinieri di tutte le articolazioni e tutti i cittadini del territorio”. Il Colonnello Federici, nel corso dell’incontro, ha precisato: “In questi quasi quattro anni di mia permanenza nella città di Mantova, posto sicuramente stupendo e tra i più belli d’Italia, per quanto mi riguarda, mi sono sentito a casa e i carabinieri hanno lavorato molto bene, infatti sono tantissimi i successi operativi che in questo lungo e gratificante periodo l’Arma mantovana ha conseguito”. L’alto ufficiale ha osservato che: “A riprova, i dati confermano come i sacrifici fatti in questi quattro intensi anni hanno determinato un progressivo decremento dei reati rispetto al mio primo giorno d’insediamento. Questo gratifica gli sforzi fatti sia dai miei carabinieri che da tutto il sistema sicurezza mantovano, con il quale abbiamo costantemente lavorato in stretta sinergia”. Nel corso dell’incontro, il Colonnello Federici ha rimarcato che: “Il sogno dell’Arma dei Carabinieri è quello di registrare zero crimini e si lavora per abbassare ogni anno i numeri di tutti i reati, perché la sicurezza è un bene da tutelare e per raggiungere questo obiettivo è necessaria la collaborazione di tutti i cittadini e, in tal senso, abbiamo portato iniziative finalizzate ad imprimere impulso al rapporto di prossimità con la comunità attraverso il noto servizio “ascolto/ascoltiamoci”, prevedendo che la storica figura del Comandante di Stazione si rechi in punti nevralgici della sua comunità per poter incontrare, insieme al Sindaco, il cittadino, con lo scopo di ascoltare eventuali problematiche, ricevere istanze e fornire consigli, incontrando in questi anni circa 15mila cittadini, e il progetto che ha portato la Carta Costituzionale nelle scuole, spiegata a circa 4mila studenti, per il tramite del nostro lavoro giornaliero”. Il Colonnello ha evidenziato che: “I carabinieri sul territorio sono una macchina molecolare e riscuotono sempre tanta fiducia, dimostrata anche dal fatto che circa oltre l’84% delle denunce è presentato presso i Comandi dell’Arma della città e provincia. Passando ad analizzare nel dettaglio il quadro di situazione della criminalità insistente, si osserva, dal confronto dei quadrienni 2012-2015 e 2016-2019, che gli indicatori di tutti i reati ci comunicano il messaggio di un calo generale della delittuosità pari a meno 19% dei delitti commessi sul territorio provinciale, con particolare riferimento ai furti (-28%), quelli in abitazione (-35%) e alle rapine (-30%). Calo, tra l’altro, sostenuto da un contrasto al crimine concretizzatosi in questi ultimi quattro anni di circa 1000 persone arrestate e in 12.000 denunciate in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria”, soggiungendo che:Al riguardo, si ritiene che la diminuzione generale sia anche dovuta all’azione preventiva sul campo dai carabinieri svolta senza soluzione di continuità annualmente con una media di 33mila servizi preventivi all’anno, che portano annualmente ad identificare circa 80.000 persone e a controllare 55.000 mezzi.” Il Colonnello ha sottolineato che: “L’Arma oltre all’azione preventiva, aggredisce i patrimoni dei personaggi malavitosi, che si presume essere proventi di attività illecita, oltre che pone un elevato sforzo in materia di misure di prevenzione personali con l’applicazione di svariati Avvisi Orali e Sorveglianze Speciali. In questi anni si è cercato di contrastare ogni forma di criminalità dal contrasto al fenomeno della prostituzione, condizione a matrice straniera della natura non intensa, all’attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, (274 soggetti, di cui 78 in stato di arresto, ed al sequestro di oltre 200 kg di sostanza stupefacente tra cocaina, eroina, hashish e droghe sintetiche) nonché ad un’azione mirata per infrenare l’uso sia di sostanze alcoliche che hanno portato alla denuncia a piede libero per guida in stato ebbrezza, e relativo ritiro di svariare patenti (570).” Il Colonnello ha, anche, ricordato: “Lo sforzo particolarmente intenso del Comando posto in essere per contrastare la criminalità organizzata e i reati commessi da soggetti più o meno fra loro associati. In merito allo sfruttamento degli immigrati clandestini in questa provincia, nel “Distretto della calza”, ma non solo, è presente un fenomeno tipicizzato quale quello dei laboratori legali e/o illegali che sfruttano manovalanza clandestina di etnia cinese nonché favoriscono il fenomeno del caporalato. In tale quadro, è stata costituita una specifica task force provinciale, “fiore all’occhiello” riconosciuto anche in ambito nazionale, che, in virtù dei risultati eccezionali conseguiti, è stata additata dal Ministero dell’Interno come iniziativa virtuosa nel contrasto al fenomeno del caporalato, posto in essere dai Carabinieri mantovani, per numero di controlli, arresti, denunce e importi recuperati dalle ammende sia in agricoltura che nel tessile”. Perseguendo, l’Ufficiale ha rammentato: “L’importanza dell’azione di contrasto contro l’ndrangheta, che grazie all’indagine, denominata in codice “Pesci”, svolta sotto la guida dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia, ha inflitto un colpo mortale a quel gruppo di persone che avrebbero creato un’associazione autoctona di stampo ‘ndranghetistico capeggiata dal boss cutrese Nicolino Grande Aracri, che noi abbiamo arrestato nell’aprile del 2018. Ma non solo indagini contro le mafie, abbiamo, altresì, proposto alla Prefettura numerose misure di richieste di interdittive antimafia”. Il Colonnello, inoltre, aggiunge: “In questi anni in città e provincia, vi è stata una lunga scia di eventi sanguinari, ma grazie alla capacità professionali degli organi investigativi si è riusciti ad assicurare alla giustizia gli autori, non lascando quindi nessun caso irrisolto”. In conclusione, il Comandante Provinciale, Colonnello Fabio Federici, Medaglia d’Argento al Valor Civile, nel suo saluto di commiato ha inteso “ringraziare in particolare tutti gli uomini e le donne del Comando Provinciale di Mantova per il lavoro, spesso oscuro che 365 giorni su 365 svolgono in favore della comunità nonché abbracciare virtualmente tutti i cittadini del mantovano con l’augurio che l’Arma con la propria opera possa migliorare sempre più la loro qualità del vivere, concludendo, infine, la conferenza stampa con una citazione latina tratta dall’Eneide di Virgilio: “Forsan et haec olim meminisse iuvabit “ (forse un giorno proveremo piacere nel ricordarci anche di queste cose), a significare che mai dimenticherà la fantastica esperienza mantovana.