Camilla soffriva una malattia autoimmune e assumeva due farmaci ormonali. La procura di Genova indaga sull’anamnesi

GENOVA – Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante morta ieri a causa di una trombosi celebrale a una settimana dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca soffriva di una malattia autoimmune ereditaria, piastrinopenia autoimmune familiare e seguiva una terapia con due farmaci ormonali.

I Nas hanno acquisito la documentazione medica dall’ospedale San Martino di Genova e di quello di Lavagna, dove è stato effettuato il primo ricovero, e dai documenti risulterebbe che la somministrazione del medicinale sarebbe avvenuta dopo la vaccinazione, ma la circostanza è attualmente oggetto di accertamento. Le indagini puntano anche ad accertare se nella scheda da consegnare prima della vaccinazione la ragazza avesse segnalato la sua malattia ereditaria.
Intanto il pool Sanità della Procura continua a indagare sui 4 casi avvenuti dopo la vaccinazione con Astrazeneca. Due di questi hanno avuto esito mortale.

Stamani gli organi della giovane sono stati espiantati al policlinico San Martino, salveranno 5 vite: il fegato è partito per l’ospedale di Niguarda di Milano, i polmoni finiranno a Torino, il cuore a Padova. Solo i reni soni rimasti a Genova e saranno trapiantati su un paziente già ricoverato al San Martino.

Il Comune di Sestri Levante ha intanto decretato che il giorno dei funerali di Camilla sarà lutto cittadino. Sulla data dei funerali non vi sono ancora certezze anche se si ipotizza la giornata di martedì per la riconsegna della salma alla famiglia.

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