CASALMORO – Denunciati due rom residenti nel bresciano, un uomo e una donna, entrambi 43enni, che domenica 27 dicembre attorno alle 11.30 hanno derubato un’anziana con l’ormai famigerata “tecnica dell’abbraccio”. Tutto è accaduto in pochi secondi a Casalmoro: una 80enne, all’uscita dalla Messa a cui aveva assistito con la figlia, è stata avvicinata da una donna che le chiedeva l’elemosina. L’anziana, mossa a compassione, ha deciso di farle la carità, donandole qualche euro. La mendicante, Z.E., approfittando dell’età avanzata della vittima, l’ha ingannata cercando di “donarle” una maglietta colorata in segno di ringraziamento per l’offerta ricevuta: un piano ben congegnato per portarle le braccia al collo e sottrarle la collana d’oro. Con la scusa di volerle poggiare la maglia sul corpo per verificare se la misura era giusta, con un movimento fulmineo le ha sganciato con destrezza la collana per poi darsi alla fuga. In pochi secondi l’anziana donna ha capito che qualcosa non andava e che la collana era stata rubata. Mentre l’80enne cercava aiuto, le si è avvicinato un uomo, che le ha a sua volta chiesto l’elemosina, ma che aveva in realtà lo scopo di distrarla favorendo la fuga della ladra: si trattava, ovviamente, del complice, poi identificato come R.V.. L’anziana non si è fatta ingannare, chiedendo aiuto a gran voce e attirando l’attenzione della figlia e dei presenti che, intuendo subito quanto accaduto, hanno annotato alcune cifre della targa della vettura utilizzata dai malviventi per scappare. Sono scattate subito le indagini dei carabinieri di Asola: grazie alle testimonianze dei presenti e dalle immagini ricavate dal sistema di videosorveglianza del comune di Casalmoro, i militari sono risaliti al veicolo, che è stato rintracciato e fermato un paio di giorni dopo in provincia di Brescia, con la relativa identificazione degli occupanti. I carabinieri di Asola, ricevuta la comunicazione delle generalità e delle immagini dei presunti autori della truffa, hanno mostrato le foto dei due alla vittima, che li ha subito riconosciuti come autori del misfatto.
Per quanto accertato Z.E. e R.V., entrambi 43enni di origine Rom, domiciliati nel bresciano, gravati da numerosi precedenti analoghi, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Mantova.