MANTOVA – Si è tenuto sabato 17 settembre il congresso provinciale di Arci Mantova, dove sono stati rinnovati gli organismi dirigenti e Mirco Dei Cas è stato confermato presidente per un altro mandato.
Il nuovo consiglio territoriale di Arci Mantova per i prossimi 4 anni è composto da Martina Adami, Luciano Aldrighi, Lucalberto Bordignon, Elena Borin, Carlos Caramaschi, Manuela Cicogna, Velleda Coazzoli, Luca De Vincenzi, Maria Genesini, Nicola Lamborghini, Zanib Malik, Massimo Mazzola, Federico Mazzoni, Francesco Menani, Marco Monici, Matteo Ramelli, Sergio Nardi, Irene Pecchini, Iulia Puscasu, Iulian Ioan Puscasu, Carlotta Righelli, Alexandro Salvato, Angelica Scaroni, Andrea Semeghini, Franca Vedovi, Jessica Zucca.
Politiche di promozione della pace, battaglie per i diritti civili e sociali, tutela ambientale: questi i temi fondamentali su cui Arci Mantova ha intenzione di impegnarsi maggiormente nei prossimi 4 anni. Oltre ovviamente a continuare la missione insita nel DNA di Arci: promuovere cultura, socialità, partecipazione, mutualismo, accoglienza, solidarietà. Obiettivi importanti da portare avanti nonostante gli effetti della pandemia e della guerra in Ucraina – che si faranno sempre più sentire nei prossimi mesi – e le sempre crescenti incombenze burocratiche date da una riforma del terzo settore non ancora compiuta. Questo in sintesi il discorso del presidente uscente Mirco Dei Cas durante il congresso.
Quasi 60 delegati provenienti dagli oltre 40 circoli in rappresentanza dei 13mila socie e socie della provincia mantovana, dal mondo delle istituzioni e del terzo settore, tra loro il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, Daniele Soffiati segretario di Cgil Mantova e il segretario della Cisl Asse del Po Dino Perboni. Al termine della discussione congressuale i delegati hanno votato il nuovo consiglio territoriale, composto da 26 persone.
“Dalla mia esperienza in Arci ho imparato tante cose che mi servono anche nel mio lavoro attuale, come l’importanza di mettere insieme le persone e di ragionare tutti insieme per cercare di risolvere i problemi – ha commentato il primo cittadino, Mattia Palazzi – dobbiamo mettere in campo una nuova idea di globalizzazione, con al centro il mutualismo, con un’attenzione particolare verso coloro che non partecipano e che poco conosciamo perché spesso sono queste persone quelle più fragili e facilmente raggiungibili da discorsi d’odio e di chiusura”.