MANTOVA – L’emergenza coronavirus sta colpendo duramente diversi settori economici, ma tra i più danneggiati vi è sicuramente il florovivaismo, che in questa stagione realizza gran parte del proprio fatturato. Blocchi alle frontiere e chiusura di numerose attività commerciali stanno mettendo in seria difficoltà le aziende della nostra provincia, che può contare su un vero e proprio distretto, nella zona di Canneto sull’Oglio.
ZAMBELLI: “COSTRETTI A INTERROMPERE IN ANTICIPO. RISCHIAMO DI BUTTARE TUTTO”
E proprio da quella zona arriva la voce di Moira Zambelli, che con la famiglia gestisce i Vivai Zambelli, con 85 ettari coltivati a pieno campo e 12 dipendenti: “Noi non trattiamo vasetteria – spiega – ma siamo stati costretti a interrompere le lavorazioni con un mese abbondante di anticipo. Restiamo aperti, cerchiamo di ultimare gli ultimi lavori e di dedicarci alla manutenzione dei campi, turnando il personale, ma la situazione è indubbiamente difficile. Alcuni colleghi in mezza giornata si sono trovati con più di 200.000 euro di ordini annullati. Chi aveva ordini già pronti ad esempio non riesce a venirli a ritirare, e trattandosi di prodotti deperibili il rischio è buttare tutto”.
CAPPA: “DALL’8 MARZO ZERO INCASSI. E IN QUESTO PERIODO FACCIAMO IL 70% DEL FATTURATO”
Momento difficile anche per il vivaio Kappa Floricoltura, con 6.000 mq di produzione di piante e fiori a Monzambano: «Dall’8 marzo scorso siamo a fatturato zero – spiega il titolare Damiano Cappa – annullato rispetto al 2019. La pura differenza scontrini segna già -17.000 euro rispetto a un anno fa, ma le spese non cambiano, senza contare che noi tra marzo e aprile facciamo il 70% del fatturato annuo. La prima stima delle perdite parla di almeno 4.000 primule e 3.000 viole gettate, stiamo portando avanti la coltivazione delle piante primaverili, destinate ai giardini estivi, ma non sappiamo quali prospettive avremo all’orizzonte. È ancora presto per capire come si evolverà la situazione, e tra un paio di settimane dovremo iniziare a programmare la stagione autunnale, senza contare che anche le aziende che ci forniscono i semi consegnano molto meno in questo momento». Al comparto florovivaistico è concessa la consegna a domicilio: “Ci siamo attivati con quella, ma sono introiti di qualche centinaio di euro, non di più”.
BUSTAFFA: “VIOLE E PRIMULE ANDRANNO GETTATE, DANNI ANCORA DA CALCOLARE”
Si allinea ai colleghi anche Massimiliano Bustaffa, titolare di Bustaffa Floricoltura a Mantova e presidente della sezione florovivaismo di Confagricoltura Mantova: “Un sacco di prodotti, come viole e primule, andavano vendute in questo periodo, invece le butteremo nel giro di poco tempo. Dalla prossima settimana inizieremo a fare un conto dei danni più approfondito”.
CORTESI: “I 250 MILIONI PROMESSI DAL MIPAAF DEVONO ESSERE SOLO IL PRIMO PASSO”
Dal Mipaaf intanto sono stati chiesti 250 milioni di euro come indennizzo per i danni al settore: “Un primo passo – spiega il presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi – ma che certamente non deve essere l’unico, in quanto il comparto sta accumulando perdite ben superiori, si parla quasi di un miliardo di euro in tutta Italia a fine anno. Anche il blocco nella manutenzione delle aree verdi rappresenta un problema per molte aziende. Chiediamo in primis che almeno nei garden center e nella gdo la vendita di fiori e piante possa riprendere, con le adeguate condizioni di sicurezza naturalmente. Il Governo deve intervenire quanto prima a salvaguardia del settore”.