Coronavirus, tessile e chimico si fermano. I sindacati: “I lavoratori hanno paura, le aziende hanno capito”

Orezzi e Scibilia

MANTOVA – Coronavirus, nei settori tessile e chimico parecchie aziende si sono fermate per quanto riguarda le attività produttive non indispensabili. “Le nostre sigle sindacali, all’unisono – hanno detto i segretari generali di Mantova per quanto riguarda il settore Michele Orezzi (Filctem-Cgil), Rosaria Scibilia (Femca Cisl) e Giovanni Pelizzoni (Ulitec-Uil) – hanno ritenuto opportuno, già nella mattinata di ieri 12 marzo 2020, mandare una comunicazione ufficiale a tutte le aziende mantovane dei nostri settori, chiedendo venissero fermate tutte le attività produttive non indispensabili. La nostra iniziativa ha trovato, tra le aziende, numerosi riscontri. Importanti aziende dei nostri settori come: Golden Lady, Golden Point, Pompea,Marygold, 2M (gruppo Calzedonia), CSP international, Nuova Virgiliana, Maresca, Svad Dondi, Pennelli Cinghiale, Pennellificio Zenit, Caleffi, Tintoria Elisa, PLUS, Corneliani, Aqualis, Nuovo Giodi, Ekotek, Eire, FAP hanno deciso di chiudere.
Molte altre hanno invece deciso di ridurre le presenze in fabbrica e le produzioni: tra le altre citiamo Versalis (con solo il 30% delle presenze giornaliere in stabilimento e una riduzione delle presenze delle ditte esterne), Lord Italia (riduzione del 40%), Chimica Pomponesco (-15% con produzione massima del gel igienizzante per le mani ma sospensione di tutti gli interventi che non siano emergenziali), Verallia (-25%), Innospec (-45%), Lubiam (-30% ma oggi solo una decina di lavoratrici nella parte produttiva), Riva Mariani (-30%) e LVT (-50%). Tutte le aziende ci hanno comunicato di aver spinto il più possibile per favorire lo Smart Working. Nella serata di ieri abbiamo altresì convocato uno sciopero provinciale dei nostri settori (escludendo, fin dalla convocazione, settori di servizi essenziali, comparti con impianti sottostanti alla normativa Seveso, i settori energetici o le aziende strettamente legate all’emergenza da Coronavirus e/o la gestione delle sue conseguenza) con un obiettivo semplice: dare la possibilità ad ogni lavoratore dei nostri settori di poter aderire -in qualsiasi momento della sua giornata lavorativa- nel momento in cui non ritenesse tutelata la sua sicurezza sul posto di lavoro. Le nostre Federazioni hanno pensato che questa potesse essere un’azione complementare a quella richiesta alle aziende: entrambi gli interventi avevano come unico obiettivo quello della tutela della salute di ogni singolo lavoratore che non si sentisse in sicurezza dal contagio e messo nelle condizioni di tutelare la sua salute e, visto le caratteristiche del pericolo, quella dei suoi cari. In sole 24 ore possiamo dire di essere molto soddisfatti sia delle reazioni della aziende che dalle adesioni allo sciopero: eravamo convinti potesse essere uno strumento che potesse propagarsi a macchia di leopardo nel tessuto produttivo mantovano e invece ha toccato punte di adesione oltre il 70%, per esempio in Polis, o oltre il 50% in Relevi (con adesione del 100% in magazzino e la chiusura della produzione aziendale dalle ore 14.00 in poi: l’azienda, al centro di una nostra azione sindacale nelle scorse ore che ha portato anche l’apertura dello stato di agitazione, con relativo blocco degli straordinari, ha comunicato che resterà chiusa, come molte delle citate all’inizio, anche per tutta la prossima settimana).
Gli ottimi numeri registrati dalla doppia sinergia delle nostre azioni sindacali ci ha dimostrato che la paura e la preoccupazione, tra le lavoratrici e i lavoratori dei nostri settori, è molta. Andremo avanti, fin dalla settimana prossima, a continuare a cercare gli
strumenti sindacali migliori tesi a garantire la sicurezza di ogni lavoratore in ogni posto di lavoro. “Prima la salute!” diventerà il filo conduttore delle nostre iniziative nelle prossime settimane: continueremo quotidianamente a confrontarci con aziende, associazioni industriali, istituzioni per garantire il diritto alla salute in totale sicurezza in ogni fabbrica del mantovano”.