MANTOVA – Un lunedì di passione al Grana Padano Arena per le persone arrivate al Boma per ricevere la somministrazione del vaccino anti-Covid e che si sono viste costrette a code interminabili. Lunghe ore di attesa, al freddo, con lamentele e richieste di chiarimenti che si sono susseguite e proteste che non si sono fatte attendere e che sono approdate anche sui social e in chat.
C’è chi è arrivato alle 14 come da indicazione con vaccino prenotato alle 14,35 ma alle 18,30 era ancora in coda con la sensazione di avere davanti ancora un’altra ora di fila.
Chi è arrivato prima delle 13 e se ne è venuto via poco prima delle 17, e tante altre storie simili.
Come mai questa situazione che ricorda i momenti di maggior caos a inizio della primavera scorsa quando era da poco partita la vaccinazione di massa?
Le ragioni sembrano essere molteplici ma quella che incide di più è l’arrivo di molte persone che non si sono prenotate come comfermato dal direttore generale di Asst Mantova Mara Azzi.
Bisogna mettere insieme il fatto che si sta avvicinando velocemente il 6 dicembre, con l’obbligatorietà del super green pass per quasi tutte le attività, e questo ha portato a una corsa alla vaccinazione. A ciò si aggiungono le terze dosi partite per tutti gli over 40, e l’obbligo della vaccinazione che scatterà a metà dicembre per i docenti e le forze dell’ordine.
Il problema numero uno rimane però l’arrivo dei non prenotati: “sabato mattina al Grana Padano Arena avevamo prenotate 580 persone ma ne sono state vaccinate 750, oggi i prenotati sono 1983 ma ne sono arrivati molti di più, sia tra coloro che dovevano fare la terza dose ma anche la prima”.
Cosa fare dunque? “Innanzitutto nel pomeriggio abbiamo potenziato le linee vaccinali con ulteriore personale, abbiamo inviato cinque infermieri in più e lo stesso faremo nei prossimi giorni”.
Intanto pare che da Asst si stia pensando di dare priorità ai prenotati e i non prenotati di inserirli a mano a mano, soprattutto nei momenti in cui la situazione è più tranquilla.
Altro problema non da poco sono i tanti prenotati che arrivano da altre province, soprattutto da Cremona e da Brescia.
Anche all’hub di Ostiglia la situazione oggi è stata piuttosto complicata e si è andata normalizzando solo verso sera.
Più tranquillo invece il quadro negli altri poli vaccinali di Asst da dove confermano l’apertura di Gonzaga dopo il 10 di dicembre. Per quella data l’ente Fiera Millenaria potrà infatti ridare a Asst il padiglione 0 prima impegnato da manifestazioni fieristiche ma ci vorranno alcuni giorni poi per allestirlo.
Quando riaprirà il polo di Gonzaga chiuderà quello di Pegognaga.
E Castiglione delle Stiviere riaprirà? “Noi volevamo tenerlo aperto almeno sino alla fine dell’anno – spiega Guerrino Nicchio, il presidente del Gruppo Mantova Salus che lo aveva in gestione – ma Ats non ce lo ha permesso. A questo punto è impossibile da riaprire per via della mancanza del personale, per questioni organizzative e per la stessa non disponibilità della palestra”.
Proprio personale è uno dei grandi problemi in questa fase. “Dobbiamo far funzionare gli hub vaccinali ma tenendo aperti anche gli ospedali con tutte le loro attività perchè ricordiamo che la gente non si ammala solo di Covid” spiega infatti il direttore generale Azzi. “Quando era partita la prima vaccinazione di massa gli ospedali avevano invece molte attività ridotte”