MANTOVA – +355% i costi della bolletta di luglio 2022 di energia elettrica per gelaterie e pasticcerie rispetto a quella di un anno prima , +300% energia elettrica e +306% gas metano per i panifici + 261% energia elettrica e +279% gas metano per le lavanderie, +160% energia elettrica per le tornerie meccaniche, +112% energia elettrica per le falegnamerie e del +213% gas metano per il comparto tessile.
Sono solo alcuni esempi dei pesantissimi aumenti dei costi energetici che le imprese artigiane mantovane stanno affrontando.
E Confartigianato rilancia l’allarme per i pesanti rincari dell’energia e gas che schiacciano artigiani e piccole imprese che hanno denunciato, bollette alla mano, aumenti per la spesa di energia elettrica fino al 500% rispetto allo scorso anno, e di oltre il 1000% per la spesa di gas metano.
“L’impatto è devastante – sottolinea il Presidente di Confartigianato Imprese Mantova Lorenzo Capelli -e il rischio è quello di perdere più di mille tra micro e piccole e medie imprese che non riescono a far fronte agli aumenti smisurati del costo dell’energia.”
Tra i settori più colpiti figurano principalmente le attività manifatturiere, ma non solo; a rischiare è tutto il patrimonio artigiano mantovano.
“Vanno adottate – continua Capelli – misure urgenti e immediate di tamponamento per consentire alle piccole e medie imprese di proseguire con il lavoro e la produzione ma, sarà onere del nuovo Governo, affrontare le cause dei rincari anche in un’ottica di lungo periodo con prospettive strutturali. A livello nazionale Confartigianato Imprese sta lavorando su proposte concrete da portare all’attenzione del Governo: occorre attuare incisive politiche di diversificazione del mix energetico, puntando sulla riduzione della dipendenza dal gas russo, investendo sulle energie rinnovabili e sull’efficienza; intervenire sulla composizione tariffaria con una misura strutturale di riduzione degli oneri generali in bolletta e il loro finanziamento mediante altre forme di gettito. Confartigianato ritiene indispensabile che a livello europeo si giunga rapidamente all’introduzione di un tetto al prezzo del gas e conseguentemente a quello dell’energia, oltre al disallineamento dei prezzi del gas da quelli delle rinnovabili. Non possiamo affrontare l’autunno e l’inverno, sottolinea il Presidente di Confartigianato Mantova, con il rischio che il caro bolletta ci porti verso la chiusura, dopo le fatiche che il sistema produttivo ha fatto e sta facendo per cercare di rimanere aperto. Il rischio, conclude Capelli, è di far scivolare l’economia italiana in una pericolosa stagflazione.”
Esprime la propria preoccupazione anche Francesca Chizzolini, Direttrice di Confartigianato Imprese Mantova.
“Con una situazione così instabile e con le quotazioni dell’energia in costante aumento – dice – diventa difficile anche programmare nuovi aumenti dei prezzi al consumo; senza correttivi il rischio è la sospensione di molte attività, il calo vertiginoso della domanda e nella peggiore delle ipotesi la chiusura definitiva. Come associazione ci siamo messi a disposizione degli Artigiani per le richieste dei crediti d’imposta e con nuovi servizi di riorganizzazione e ottimizzazione dei processi produttivi nonché di revisione dei prezzi ma l’instabilità dei mercati e la crescente inflazione ne rendono difficile l’incisività e l’efficacia nel lungo periodo”.
E conclude: “a Mantova negli ultimi anni è fortemente calato il numero di imprese artigiane, siamo passati da 14.000 a circa 11.000, il rischio è l’impoverimento di questo tessuto che per l’economia locale, per le filiere tipiche del nostro territorio è di straordinaria e vitale importanza.”