MANTOVA – “Ci troviamo in una situazione gravissima: l’intero sistema idrico del nord Italia è messo in crisi. Per questo le sezioni lombarde e piemontesi dell’Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni hanno deliberato la richiesta che domani sarà inviata al Governo e alle Regioni Lombardia e Piemonte per il riconoscimento dello stato di crisi su tutto il comparto dell’alta Italia”.
A dirlo è Alessandro Folli, presidente regionale per la Lombardia di Urbim – Anbi intervenuto questa mattina a Palazzo di Bagno a un incontro voluto dal Presidente della Provincia Carlo Bottani e dal consigliere delegato alla tutela e valorizzazione dell’ambiente e difesa del suolo Luca Perlari per fare il punto sulla situazione idrica del territorio mantovano.
“La pioggia che era attesa non è arrivata nei quantitativi sperati: ha solo tolto la polvere e, anzi, in alcuni casi si è trasformata in grandine arrecando ancora più guai. Oltre al danno la beffa!” prosegue sconsolato Alessandro Folli. -. Negli ultimi giorni ho avuto incontri con i rappresentanti dei Consorzi di Bonifica piemontesi e lombardi e domani partirà la richiesta di attivare lo stato di calamità naturale. Ci chiedono di tornare a coltivare anche la terra messa a riposo, ma se non c’è acqua come si fa? Seminiamo ma poi non riusciremo a raccogliere nulla. Lo stato di calamità va attivato prima che ci sia il danno”.
Cento anni fa si verificò un’annata simile. Anche tra il 2005 e il 2006 vi fu un inverno con precipitazioni praticamente assenti ma poi la primavera, al contrario, fu molto ricca di piogge. “Se mancherà l’acqua, metteremo a rischio migliaia e migliaia di chilometri di rete di canali irrigui di cui disponiamo – continua il presidente regionale per la Lombardia di Urbim– Anbi -. Il mondo agricolo per tutta una serie di fattori e cause sta sopportando costi che fra poco saranno insostenibili”. In chiaro – scuro la situazione dei laghi di Garda e Idro: meglio il primo, più problematica quella del secondo. “Indubbiamente la disponibilità da parte dei consorzi e del mondo agricolo virgiliano a ridurre la porta d’acqua dal Garda al Mincio quando non vi sono esigenze particolari di irrigazione ha dato benefici e fa sì che la situazione su quel versante non sia preoccupante come è invece per altri contesti” ha evidenziato il direttore di Aipo Luigi Mille
“In uno scenario simile – ha annunciato Bottani – credo sia opportuno e doveroso costituire questo tavolo di monitoraggio permanente della crisi idrica che intendo riunire mensilmente”.
“Il modello di gestione dell’acqua Garda-Mincio – ha detto il presidente di Coldiretti Mantova, Paolo Carra – si è rivelato al momento efficace in una fase che, con oltre 100 giorni senza precipitazioni, rischia di mettere in difficoltà il sistema agricolo lombardo. La priorità emersa dal Tavolo sulla situazione idrica deve restare quella agricola, anche alla luce della necessità di migliorare la sovranità alimentare in Italia, con un’attenzione anche al futuro.
Positiva dunque l’iniziativa del presidente della Provincia, Carlo Bottani, soprattutto se in proiezione sarà utile per tutelare gli agricoltori lombardi e mantovani e se sarà funzionale a una programmazione di una vera e propria politica dell’acqua, finalizzata a implementare gli invasi, ad armonizzare le concessioni su scala interregionale e a difendere l’agricoltura e il ruolo insostituibile che riveste nell’ambito della food security”.
Tra gli alitri partecipanti al tavolo sulla crisi idrica di oggi anche i presidenti dei Consorzi di Bonifica virgiliani Massimo Lorenzi, Ada Giorgi, Elide Stancari, il Direttore dell’UTR Valpadana Gianni Petterlini, il vice presidente di Confragricoltura Roberto Begnoni e il commissario di Cia Est Lombardia Claudio D’Ascanio. All’incontro ha preso parte anche il Presidente del Parco del Mincio Maurizio Pellizzer e quello del Parco dell’Oglio sud Alessandro Bignotti. Unanime l’apprezzamento per l’iniziativa.
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