DESENZANO D/G (BRESCIA) – “Da parte del Governo, e in particolare del ministro Di Maio, un primo piccolo passo avanti, ma serve di più. Da parte nostra ribadiamo l’intenzione di non accettare supinamente quella che per noi sarebbe una decisione devastante. Siamo pronti a manifestare davanti ai numerosi insediamenti militari americani in Italia di Montichiari, Ghedi, Longare e Vicenza, realtà che sono proprio nel cuore pulsante di casa nostra, la casa Grana Padano, per cercare di fronteggiare la decisione del WTO, l’organizzazione mondiale del commercio, che ha autorizzato gli Stati Uniti a porre dazi su prodotti dell’Unione Europea per compensare il danno subito da Boing per i finanziamenti europei ad Airbus”.
Queste le parole del direttore generale del Consorzio Grana Padano, il prodotto Dop più consumato del mondo con circa 5milioni di forme annue, in merito ai dazi e sulla possibilità che Trump agisca in quella direzione. E’ giusto sottolineare che i corposissimi incrementi di dazi annunciati dal presidente Trump genererebbero nei confronti del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano risultati molto pesanti. Primo fra tutti l’azzeramento o quasi del nostro export negli Stati Uniti, che oggi sfiora le 400.000 forme anno”.
Una situazione cui, qualora dovesse avverarsi, i produttori di Grana Padano risponderanno manifestando “davanti ai numerosi insediamenti militari statunitensi in Italia, che ospitiamo con grande piacere, a Montichiari, Ghedi, Longare e Vicenza, realtà che sono proprio nel cuore pulsante di casa nostra, la casa Grana Padano, perché se si è amici ci si comporta da amici e non si usa una vicenda aereonautica avulsa dall’Italia per danneggiare il Made in Italy di qualità e favorire le fake statunitensi”.