MANTOVA – “Forse sarebbe bastato responsabilizzare i singoli individui invece che chiudere tutto e darci l’ennesima mazzata“. Carmen Venerandi, proprietaria del locale Mascara e raprresentate locale Silva, il sindacato dei proprietari dei locali da ballo, commenta amareggiata la decisione del Governo rispetto alla chiusura totale in tutta Italia, già a partire da oggi, dei locali notturini. “Una decisione che c’era già nell’aria ma si pensava che fosse meno drastica, tipo riduzione del 50% degli avventori e obbligo della mascherina. E che, soprattutto, fosse gestita dalle regioni. Ma così non è stato, è arrivata questa doccia fredda che ci ha gelato senza nemmeno darci il tempo di reagire. Ovviamente, e questo lo sottolineo, la salute prima di ogni altra cosa, ma così, senza forse conoscere quello che noi gestori abbiamo fatto fino ad ora per ottemperare alle regole che giustamente ci hanno imposto, lo Stato ci sta mettendo definitivamente in ginocchio”.
Discoteche, locali notturni e ogni esercizio pubblico che ha a che fare con divertimento e giovani sono stati i primi ad essere chiusi a febbraio, durante il lockdown, e gli ultimi ad essere riaperti con una perdita a livello economico vermante notevole. “Ancora una volta siamo quelli che vengono penalizzati per comportamenti sbagliati dei singoli individui, i quali sì dovrebbero essere puniti con ammende e reprimende severe. Poprio noi, tra l’altro, che da quando siamo tornati ad essere fruibili abbiamo rispettato ogni singola imposizione grazie a controlli veramente capillari. Cosa che invece non accade nelle piazze o in altri luoghi pubblici, dove gli assembramenti sono all’ordine del giorno – ha proseguito il gestore del locale mantovano -. Ci adeguiamo al dpcm, anche perchè non possiamo andare contro la legge, ma già nel pomeriggio di oggi l’associaziane nazionale di categoria deciderà se ricorrere al Tar e comunque chiederemo quantomeno che ci vengano riconosciuti i danni che saranno veramente elevati. Per quanto mi riguarda vedrò, in accordo con il Comune di Mantova, vedrò se sarà sarà possibile tenere aperta almeno la parte della ristorazione. Altri miei colleghi, invece, non hanno alternative se non chiudere e sperare negli aiuti economici promessi. Altri ancora, purtroppo, non apriranno mai più”. Le direttive del Governo rimangono tali fino al 7 settembre ma poi, con l’inizio delle scuole, cosa accadrà? “Non so poprio cosa aspettarmi – conclude Carmen Venerandi -. L’unica cosa certa è che il settore è al collasso e con noi sta perendo anche tutto l’indotto che vive grazie a noi”.