MANTOVA -Non ce l’ha fatta il 75enne mantovano che era ricoverato da alcune settimane in gravi condizioni all’ospedale Carlo Poma di Mantova a causa del virus della West Nile o Febbre del Nilo.
L’uomo era arrivato già in condizioni molto critiche al Pronto Soccorso ed era infatti stato subito trasferito in Terapia Intensiva. Purtroppo le sue condizioni si sono poi ulteriormente aggravate fino alla morte.
Non è il primo decesso che avviene nel Mantovano dovuto alla Febbre del Nilo, il primo però di questo 2022 che porta a 3 il numero di moti in Lombardia dove complessivamente si sono registrati 37 casi, con un incremento deciso nelle ultime settimane.
E’ il vicino Veneto però, con 14 decessi quest’estate, la zona più colpita al punt che la Regione ha varato un piano straordinario contro la diffusione del Virus West Nile per i primi dieci giorni di settembre.
Ad oggi le zone più colpite sono Padova, Venezia poi Vicenza e alcune parti della Marca Trevigiana e del Rodigino. In queste aree, nei prossimi dieci giorni, saranno avviati interventi di disinfestazione, larvicidi e adulticidi, sarà potenziata la diagnostica di laboratorio, per individuare tempestivamente i casi, sarà adottato un nuovo strumento di valutazione integrata del rischio, in accordo con Ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità. Verranno inoltre avviate campagne comunicative per sensibilizzare la popolazione e cercare di evitare la proliferazione delle zanzare.
“Ad oggi le persone ricoverate sono in prevalenza grandi anziani o pazienti con comorbilità o patologie pregresse. Ciò non toglie che si tratti di un’emergenza sociale – ha detto il governatore Luca Zaia – che in alcuni reparti della Regione sta causando più ricoverati del Covid.”