In 4.500 alla Fiaccolata della Cri. Rocca: “Viviamo tempi difficili, doveroso essere qui oggi più che mai”

SOLFERINO – CASTIGLIONE D/S – “Viviamo tempi difficili. Dobbiamo trovare, ancora una volta in noi, il coraggio di accogliere la fragilità senza chiedere il passaporto a nessuno. Questo è il senso e lo spirito della Croce Rossa che nasce proprio in questi luoghi”.
Così il presidente Presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) Francesco Rocca, ieri sul palco di Solferino da dove è partita, dopo due anni di stop causa Covid, la tradizionale Fiaccolata che va da Solferino a Castiglione delle Stiviere, e che ha visto ben 4.500 partecipanti, tra i quali moltissimi volontari e operatori della Croce Rossa provenienti dalla provincia di Mantova e da molte province italiane ma anche dall’estero, ritroverarsi nei luoghi in cui, nel 1859, si svolse la celebre battaglia risorgimentale e dove Henry Dunant ebbe l’idea di fondare quella che, negli anni, è diventata la più grande associazione di volontariato del mondo.

“Sono momenti difficili per gli operatori umanitari. Sfide inimmaginabili hanno caratterizzato questi ultimi due anni – sottolinea Rocca – nei quali le nostre volontarie e volontari hanno letteralmente dovuto gettare il cuore oltre l’ostacolo. E ce l’hanno fatta, con passione e gentilezza, a fornire costanti risposte alla pandemia e alle sue conseguenze socio-economiche, a crisi come quella afghana, al conflitto in Ucraina. Scenari diversi, globali, che ci fanno ri-vivere numerose e complesse Solferino contemporanee. Ecco perché è doveroso trovarsi qui, oggi più che mai, a celebrare queste donne e uomini che si donano e che non si fermano di fronte a nulla. In tutto il mondo si cita quel grido ‘Tutti fratelli’ che è servito non per rivendicare appartenenze ma per lanciare un messaggio di pace e fratellanza. La fiaccola dell’Umanità la porteremo, quest’anno, con un orgoglio mai provato prima” sottolinea Rocca ricordando con grande amarezza come la guerra sia tornata in Europa.
Prima della partenza il sindaco di Solferino Germano Bignotti ha conferito la cittadinanza onoraria al vice presidente della Cri Rosario Valastro, come era già accaduto con Rocca, “per l’impegno che ha sempre messo nel difendere i valori e la storia della Croce Rossa”.
Il lungo serpentone illuminato dalle fiaccole è partito poco dopo le 19,30 con in testa gli stessi vertici della Croce Rossa, i sindaci di Solferino Bignotti e di Castiglione Volpi. La fiaccolata è terminata infatti come da tradizionale nella città aloisiana.