Mantova e la Lombardia in zona gialla da domenica?
Il condizionale è d’obbligo, ma non è da escludere. Dopo una settimana in “rosso” rettificata in arancione e la seconda in arancione che si conclude questo sabato non si esclude che anche la Lombardia possa diventare gialla.
Bisogna attendere i dati del monitoraggio settimanale da parte dell’Iss, vedere l’indice Rt, ma anche l’interpretazione della regola che impone la permanenza per due settimane nella stessa fascia prima di passare a un livello meno restrittivo. L’ordinanza con cui venerdì scorso il ministro Speranza ha rettificato la zona rossa imposta per errore prevede la permanenza in arancione fino al 5 febbraio. Diversa l’interpretazione di Regione Lombardia, secondo la quale, le due settimane appena trascorse una rossa dal 17 al 23 gennaio, per errore nella trasmissione dei dati e quindi del calcolo dell’Rt che sarebbe dovuta essere arancione e una arancione dal 24 al 30 gennaio, decretata con l’ordinanza del Ministro Speranza in seguito alla rettifica dai dati, equivarrebbe a dire che la Lombardia ha già trascorso due settimane in arancione, per cui, se i dati sono in miglioramento, guardagnerebbe la zona gialla.
Ma come potrebbe cambiare la mappa dell’Italia? Dalle prime stime, dovrebbero restare gialle Toscana, Campania, Trento, Basilicata e Molise. Potrebbero diventarlo Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. Il colore arancione sembra essere ancora il prossimo futuro per Lazio, Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Marche, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Puglia, Umbria e Sardegna e forse Lombardia. Restano rosse la provincia autonoma di Bolzano e la Sicilia. La decisione domani.
E mentre in Italia si cambiano i colori, alcuni casi che da noi diventano ” a basso rischio” per l’Europa sono ad “alto rischio”.
L’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) definisce una mappa un po diversa. Emilia Romagna e Veneto sono rosse
mentre “rosso scuro” (nuovo colore), quindi ad alto rischio, lo sarebbero il Friuli Venezia Giulia e la provincia di Bolzano. Fuori da questa classificazione di “pericolo alto” la Lombardia.
I colori dell’Unione europea per il Covid sono cinque: verde, arancione, rosso e grigio (quest’ultimo indica assenza di sufficienti dati), a cui si è aggiunto il rosso scuro. La mappa si basa sulla proposta presentata dalla Commissione europea martedì scorso.
Il “rosso scuro” indica le aree in cui il virus circola a livelli molto elevati, con il tasso di notifica dei casi superiore a 500 ogni 100mila persone.
Oltre alle regioni italiane, queste caratteristiche di pericolosità si possono riscontrare in quasi tutta la penisola iberica (Spagna e Portogallo), l’Irlanda, i paesi baltici, alcune zone della Francia, Olanda e Svezia, la Germania dell’Est e la Cechia.
Dura la reazione del presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, durante la seduta della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome riferendosi al Veneto e al Friuli ha dichiarato: “Si tratta di Regioni che in Italia non sono mai state nemmeno in zona rossa. Chiediamo al Governo di intervenire subito a livello europeo per chiedere la correzione di questa mappatura”.
Secondo Fedriga prendendo in considerazione un unico parametro, quello dei 500 contagi ogni 100mila abitanti, si penalizza esclusivamente chi è in grado di fare molti tamponi. Tra le preoccupazioni, l’immagine del Nord Est a livello turistico.